Volevo raccontarvi un po’ di questo nuovo viaggio in Giappone per lo Iaido. Come sapete almeno una volta l’anno andiamo a studiare con il Maestro Ishido a Kawasaki ed ogni volta è un’esperienza.  Questa volta vorrei dividere il resoconto in tre parti.

La prima parte riguarda un mini-giro turistico ad Hakone nella speranza di vedere il monte Fuji da una cornice diversa, speranza rimasta vana visto che sua Maestà non ne ha voluto sapere di farsi vedere nei due giorni passati nella zona, la foto sotto è il massimo che ci ha concesso, ma procediamo con ordine.

 Arriviamo a Kawasaki venerdì pomeriggio dopo una tappa/partenza da incubo a Helsinki con una tempesta di neve che ha provocato due ore di ritardo.

Sabato mattina di buon’ora ci prepariamo a muoverci verso la regione di Hakone, il viaggio fortunatamente è stato molto più scorrevole e veloce di quanto ci aspettassimo, visto la quantità di turisti che visitano la zona. Tutto molto suggestivo, il trenino di montagna con dei paesaggi autunnali incantevoli, la cremagliera che porta in cima e poi la funivia che passa sopra il cratere del vulcano, con tutte le zolfatare sotto.  

Come non apprezzare le uova nere della zona?

Poi giù fino al lago Ashi per salire sulla nave dei pirati e ammirare, nel lago, il Torii di Hakone conosciuto come il Torii della pace, bellissimo anche se meno famoso di quello di Itsukushima.

La sera la spendiamo a Motohakone dove la vista notturna del Torii illuminato è sensazionale, ci ritroviamo però una brutta sorpresa in quando essendo un luogo di passaggio alle 16 praticamente è tutto chiuso, ristoranti compresi, meno male che il solito Lawson ci salva e mangiamo nell’appartamento affittato.

La mattina dopo iniziamo il rientro visitando l’ultima città della zona Hakone Yumoto dove gustiamo alcune specialità di street food ma soprattutto il Mochi più buono della mia vita.

Qui finisce la prima parte del nostro viaggio, si rientra a Kawasaki dove ci ritroviamo con tutti gli altri per iniziare a studiare Iaido.

Lunedì mattina puntuali come sempre (chi mi conosce sa cosa vuol dire) alle 9,30 davanti al dojo. Finalmente siamo di nuovo qui, per me è un po’ come tornare a casa un posto che mi scalda il cuore, che mi rende felice e sereno, anche se dopo una settimana di pratica ho dolori ovunque!

C’è parecchia gente visto che il WK dopo ci saranno gli esami di 6/7 e 8. Ci sono persone che arrivano dalla Cina, Francia, Svizzera, Belgio, Australia, Italia e Svezia, se non ho dimenticato qualcuno più ovviamente i giapponesi. Partiamo studiando ZenKen Ren ovviamente in vista degli esami, il Maestro è sempre pronto a dare consigli, suggerimenti, correzioni agli esaminandi, ma anche a quelli che come me, Gabriele, Cristina e Danielle non hanno esami da affrontare. Spiega, chiarisce, fa esempi, insomma dona tutto alle persone che sono in dojo.  Visto la folla ci alterniamo e pratichiamo a turno ed abbiamo anche la supervisione ed i consigli di Kotaro Sensei.  Momiyama sensei spesso ci fa da interprete con il Maestro per chiarirci ancora meglio i concetti che ci dona, insomma una meraviglia.

Martedì il Maestro mentre vado a fare la pausa pranzo mi si avvicina e mi dice “ Zanoni ok, now Koryu” ovviamente sono felicissimo e da li in avanti io e Gerbino iniziamo a studiare Koryu. Dopo un ripasso veloce e senza troppe correzioni alla prima serie passiamo alle cose difficili, iniziamo Chuden e qui ovviamente le correzioni si sprecano, ma continuiamo a lavorare senza sosta, vediamo tutti katà più difficili e sistemo le varianti di Yamaoroshi, Iwanami e Takiotoshi. WOW che meraviglia!

Proseguo con Okuden e anche per questa serie le correzioni sono preziose, poi il maestro mi ferma e mi fa vedere dei filmati di alcuni katà e mi dice di studiarli, dandomi delle correzioni man mano che faccio i katà: Shihogiri senza muovermi con tagli veloci, Towaki, Sodome, in continuo movimento, Yukitsure base e versione flash.  Insomma, il Maestro mi chiede di studiare alcune cose che servono per migliorare il mio iaido e ne sono ben felice, ovviamente mi applicherò il più possibile per farlo.

La schiena regge, non va benissimo e quindi decido di saltare la lezione di Jodo e rimango  concentrato sullo iaido, e poi l’apoteosi Venerdì sera studiamo jushin Ryu, finalmente dopo più di un anno dall’ammissione, passiamo una sera intera a praticare con l’aiuto di Kobe Sensei e Inari Sensei sotto lo sguardo attento del Maestro, riusciamo a praticare tutto shoden, e portiamo a casa un sacco di materiale su cui lavorare, poco importa se per tornare a Kawasaki dobbiamo utilizzare un taxi, sarei anche tornato a piedi per questo regalo bellissimo!

Purtroppo la nostra pratica si conclude, sabato ci sono gli esami e quindi saltiamo la pratica del sabato ed accompagniamo Marilena ad Edogawa, si è allenata molto ma venerdì mi è sembrata un po’ scarica, provo a dirglielo ma purtroppo il risultato non arriva, forse l’emozione, forse la stanchezza, due errori gravi e non c’è speranza. Peccato sarebbe stata la ciliegina sulla torta di questo viaggio bellissimo. Losson invece riesce a prender il 7° Dan con un gran bell’esame.

Domenica ci sono stati gli esami da 8°, Ishi Sensei e Momiyama Sensei passano il primo turno ma non riescono a passare la selezione finale, devo dire che erano tutti e due molto bravi, quindi l’esame è veramente molto difficile.

nella foto sotto vedete il Maestro Momiyama, il Maestro Ishi ed il Maestro Fujikawa che attendono il verdetto dopo il primo turno

Nell’ultima parte di questo resoconto vorrei descrivervi i miei sentimenti, ovviamente non è facile, non sono uno scrittore, ma vorrei farvi capire cosa provo ogni volta che ho la fortuna di essere ammesso nel dojo di Ishido Sensei.

Un misto di amore, riconoscenza, gratitudine, fedeltà al Maestro e alla sua Famiglia che ci permette di entrare in casa sua, di rubare del tempo prezioso alla sua vita dedicandolo a noi, l’affetto con cui ogni volta mi tratta, non sono un suo allievo diretto e non lo sarò mai probabilmente, ma l’affetto che mi dimostra nell’insegnamento ed in tutto quello che mi dona è così grande che non so mai se riesco a fargli capire quanto gli sono grato.

Venerdì sera quando l’ho salutato avevo le lacrime agli occhi, è una cosa difficile da spiegare a parole ma provo veramente un sentimento profondo per il Maestro, mi viene da paragonarlo al sentimento che provavo per mio Padre, anche se può sembrare un’esagerazione.

 Grazie Sensei.

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