E’ stato un anno per me difficile con molte soddisfazioni e molti aspetti che mi hanno intristito.

Abbiamo ripreso la pratica normale, certo solo per i vaccinati all’inizio.

Questo è stato sicuramente positivo ma riprendere dopo due anni di quasi completo stop si è rivelato difficile per tutti. Il CONI ha detto che più di 5000 associazioni sportive hanno chiuso in questi due anni di pandemia. Noi siamo aperti e abbiamo quasi gli stessi numeri di prima. E’ già un successo indubbiamente!

La frequenza e l’entusiasmo sono due cose diverse. Per molti è difficile affrontare gli impegni di prima e frequentare regolarmente la palestra, i motivi sono molti, tutti validi ma rimane il fatto che per alcuni non è più come prima.

I percorsi individuali nello iaido sono tutti diversi e vanno bene tutti. Lo iaido è una disciplina per la vita e, come dice Rigolio, è un modo per imparare ad affrontare le cose della vita per allenare le nostre capacità di affrontare i problemi e la complessità che non provoca molti danni: possiamo sbagliare e non ci sono conseguenze vitali ma intanto impariamo delle cose su di noi.

Per un insegnante è sempre deludente vedere scemare l’entusiasmo o vedere smettere delle persone. C’è stato molto lavoro dietro ognuno di loro, c’è stato impegno e molto investimento in termini di tempo ed energia. Ogni persona che smette o tralascia la pratica in qualche modo colpisce negativamente il mio cuore. Sono abituata e non ho più aspettative, il percorso è individuale e va bene qualsiasi scelta, ma è difficile non provare comunque un senso di tristezza e la mia mente incomincia a pensare se ho fatto abbastanza, se c’erano altri modi. Da questo punto di vista l’anno è stato difficile per me.

Purtroppo qualcuno non si è più iscritto e soprattutto non hanno rinnovato i principianti, Inoltre pochi nuovi praticanti hanno incominciato quest’anno. Quindi ci troviamo con un dojo decisamente sbilanciato, una piramide invertita e questo non è sicuramente un bel messaggio.

Stiamo inoltre perdendo delle persone a cui siamo affezionati perché si trasferiscono, chi a Milano chi a Malta e anche questo dispiace. Continueranno il loro impegno nello iaido/jodo? Qualcuno si lo sta già facendo ed è una piccola luce che si accende, per altri vedremo.

Poi ci sono stati gli esami e anche per questo l’anno è stato difficile. Avevamo molti candidati ad esami importanti 5°, 6° e il 7° per allievi non appartenenti al dojo. L’allenamento spesso è stato incentrato su insegnamenti più legati a concetti utili per questi gradi, tralasciando un po’ i gradi più bassi. Per tutto l’anno io e Claudio abbiamo cercato di essere presenti nonostante le mie difficoltà lavorative e di salute.

Ci sono state delle delusioni e delle grandi emozioni. Tristezza per chi non è riuscito a passare il proprio esame. Nuovamente è una questione di tempo, che è diverso per ognuno di noi, e di impegno. Proveremo a rimetterci tutto quello che possiamo per il prossimo anno.

Emozioni belle per chi è passato in particolare per chi ha preso il 6° e il 7° dan. Non me ne voglia chi è riuscito brillantemente a passare gradi più bassi, come ho già detto credo che siamo in grado di portare tutti al 5° dan, ognuno con i suoi tempi e il suo impegno, ma fino a quel grado ho abbastanza certezze sulle nostre capacità di insegnamento. Ho meno certezze su cosa bisogna fare per un sesto e per un settimo. Vedere passare due dei nostri allievi è stata un’emozione molto grande, si cresce e si progredisce bene. La direzione è giusta. Vorrei fosse così per tutti.

Una cosa che mi ha dato delle cose positive, pur con tutte le difficoltà del caso, è stato il blog. Le interviste sono state una continua scoperta e leggere i vari articoli mi piace sempre molto. E’ un aspetto della pratica diverso ma lo trovo comunque stimolante.

Un’altra cosa positiva è legata ai video del canale GEN universe a cui Claudio si è abbonato. Mi è mancato non poter andare in Giappone in questi anni è chiaro, mi è mancato allenarmi nel Dojo del Maestro. I video sono belli e hanno un bel contenuto tecnico ma non è quello che mi ha colpito. Mi ha emozionato sentire la voce del Maestro, sentirlo esprimere i concetti sullo iaido, vederlo mettere in atto esercizi che conosco perché li ha fatti con noi in dojo.  E’ stato un po’ come essere lì da lui; una sensazione bellissima.

L’anno che verrà vorrei che vedesse molti principianti, molti stage con Maestri giapponesi, un po’ di Giappone dal Maestro e un rinnovato entusiasmo da parte di tutti i membri del nostro dojo. Sarà così? Lo vedremo.

Per ora godiamoci tutti un po’ di vacanze e ci rivediamo a settembre!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here