Dal 2 al 4 Settembre si sono tenuti a Modena i Campionati Europei di Iaido.

Tante medaglie negli incontri individuali per la nostra Nazionale ed un argento nella competizione a squadre.

Complimenti a tutto il Team Italia.

Recensione e riflessioni di Andrea Setti, Andrea Cauda e Gabriele Gerbino.

Nazionale Italiana EIC2022
Team Italia EIC2022 | Foto di Alessio Rastrelli

Goodbye Modena 2022 – Road to Munich 2023

di Andrea Setti
Nazionale Italiana di Iaido Modena 2022
Nazionale Italiana di Iaido – Modena 2022 | Foto di Danilo Zaccarelli

In quasi vent’anni di pratica ho avuto l’onore di far parte della nazionale italiana di iaido, come competitor nelle varie categorie oltre che come team manager, quasi ogni anno ed ho quindi partecipato ai campionati europei che si sono sempre svolti annualmente.

Tre anni fa’ è iniziato ufficialmente il mio mandato come nuovo coach della nazionale, cosa che da un lato mi ha reso orgoglioso, dall’altro ha fatto ricadere sulle mie spalle un nuovo tipo di stress mai provato fino a quel momento. Gestire un team di persone non è certo una cosa semplice, ma la cosa non mi spaventava più di tanto. Dover però ricoprire un ruolo così importante prendendo il testimone direttamente dalle mani di una leggenda ammetto che mi ha vagamente turbato. Senza contare che dopo pochi mesi dall’inizio di questa nuova avventura è pure scoppiata la pandemia del COVID. Insomma, diciamo che la partenza non è stata proprio in discesa!

Ad ogni modo non voglio parlare di tutto ciò che può passare nella mente di una persona quando gli viene affidato un incarico importante e delicato perché immagino che la maggior parte di voi, in svariati ambiti della vita, si sia già trovato in situazioni analoghe e sappia benissimo cosa si provi. Però vorrei comunque raccontarvi alcune sensazioni provate durante questo percorso di tre anni che ha portato all’incredibile weekend del 2-3-4 settembre in cui si è svolto il 29° campionato europeo di iaido.

Qualcuno mi ha fatto notare durante il campionato che il precedente torneo in presenza si è svolto nel 2019 ad Atene e si è trattato del 26° campionato europeo. Ma allora perché, visto che siamo stati bloccati per 2 anni dal COVID, il campionato svoltosi lo scorso weekend non è stato il 27°? La risposta è semplice, nei due anni più segnati dalla pandemia la federazione europea ha comunque provato a organizzare gli europei (si sarebbero dovuti tenere in Serbia) ma per due anni di fila sono saltati all’ultimo momento in quanto non ci sono state le condizioni per svolgerli nella sicurezza di tutti i partecipanti. Pensando allo sforzo organizzativo che sta dietro a un evento di questo calibro, trovo assolutamente corretto che i 27° e 28° campionati europei di iaido non siano stati semplicemente eliminati, ma siano comunque stati considerati nel conteggio delle varie edizioni per riconoscere alla federazione serba l’impegno profuso nel cercare comunque di organizzarli.

Dico questo perché, nonostante nel 2022 l’europeo sia stato effettivamente realizzato, nel 2020 e 2021 la nazionale non si è mai fermata. Abbiamo comunque affrontato con impegno il percorso annuale che porta poi alla chiusura della selezione tra lezioni online, pillole video e spade sbeccate contro ventilatori e termosifoni con l’obiettivo di portare ai campionati un team preparato e in grado di distinguersi. Il gruppo “allargato” (così ci piace definirlo) della nazionale ha lavorato ed è cresciuto in questi tre anni portando alla selezione di una squadra veramente spettacolare che ha ottenuto i risultati che ormai ben conoscete dello scorso weekend. Risultati che sono, quindi, di tutti. Non solo di chi ha portato effettivamente a casa una medaglia.

Come coach ovviamente il desiderata è che ogni membro selezionato ottenga un riconoscimento, ma la verità è che quando si lavora duramente insieme, si cresce insieme; il risultato di uno viene riflesso su tutti gli altri portando quindi a una soddisfazione di tutto il team. Quando si ottiene la medaglia in un gruppo come questo cambia quindi inconsciamente il ragionamento che si fa’ passando da “è tutto merito mio” a “non sarei riuscito ad arrivare qui senza quel feedback, quel consiglio, quello spunto, questi compagni”. Non posso che essere fiero delle performance che abbiamo ottenuto a Modena ma, credetemi, più dei risultati sono orgoglioso di come la squadra sia riuscita a lavorare insieme dandosi supporto in ogni momento. Dietro ogni shiai-jo, mentre tirava qualcuno dei nostri, era sempre visibile una macchia azzurra fatta di membri del team che erano lì a dimostrare quanto ci tenessero a esserci per il competitor di turno.

Ogni campionato europeo ti lascia dentro qualcosa di speciale e questo è stato un campionato davvero ricco di emozioni che spero che rimangano indelebili nella memoria di tutti coloro che hanno fatto parte del team e di chiunque abbia gravitato intorno ad esso. Qualcuno il sayonara party di quest’anno non credo se lo scorderà tanto facilmente 🙂  A me questo campionato ricorderà sempre lo sguardo di mia figlia quando è apparsa a sorpresa nel palazzetto, la presenza e l’espressione letale di Irene mentre si è seduta per eseguire il terzo kata durante i quarti di finale, la presenza costante di Andrea al mio fianco durante la gara a squadre, Cosmin che mi rende fiero nella sua prima gara, il nostro nuovo gesto scaramantico inventato dal mitico Antòn, Zanoni che viene catapultato in piscina, la felicità per il sesto dan di Luca e tanto tanto altro.

Vorrei che tutti potessero provare quello che ho provato lo scorso weekend e spero, con queste mie parole, di aver suscitato almeno un po’ di curiosità in coloro che non hanno mai provato a far parte di questo gruppo. A 360 giorni da Monaco non vedo l’ora di riabbracciare tutti al prossimo allenamento.

Coach Settiman

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