«Non appena ti preoccupi di chi fra i tuoi simili è “buono” o “cattivo”, crei una breccia nel tuo cuore per farvi entrare la malvagità. Misurare, rivaleggiare e criticare gli altri ci indebolisce e ci sconfigge.»

(Morihei Ueshiba)

Ogni gara o seminario mi ha sempre dato una lezione non dello iaido ma della vita.
Se pensi male di tizio, caio pensa male di te.
Se parli male di tizio, caio parla male di te con pinco pallo.
Se non ti piace lo iaido di tizio, prima vedi nello specchio il tuo iaido.
Il male che hai dentro, prima o poi con qualche modo ti torna indietro. Il tuo vero avversario non è quel che hai fronte di te, ma dentro di te.

(Anonimo cit.)

Il libro dei cinque anelli di Musashi (ed. Mediterranee) spiega che per intraprendere la via dell’Hejō (strategia) bisogna seguire 9 precetti già citati nell’intervento consapevolezza verso automatismo.

Ho provato a svilupparli prendendone uno per volta e facendo riferimento alla nostra pratica di iaido.

Il primo recita:

Non coltivare cattivi pensieri

E’ un principio veramente interessante. Il pensiero influenza la nostra vita. Se abbiamo paura in qualche modo la nostra mente è focalizzata su questo aspetto e blocca altre possibilità. Il mondo esterno è pieno di opportunità ma noi siamo bloccati dalla nostra paura. Il nostro corpo reagisce di conseguenza e si irrigidisce e aumenta questa sensazione di blocco fisico e psichico. 

In teoria coltivare pensieri positivi è solo un esercizio ma ha una certa rilevanza. I pensieri negativi di rancore, invidia o di paura ci chiudono in scatole sempre più piccole da cui è difficile uscire. Lo stesso vale per i giudizi negativi che diamo sulle altre persone. 

Il problema è che spesso siamo inconsapevoli dei nostri pensieri negativi e degli effetti delle nostre parole. Se abbiamo paura per esempio trasmettiamo la nostra paura a coloro che ci circondano che inconsciamente incominceranno a difendersi creando inutili escalation.

A volte sono comportamenti radicati e abituali e non riusciamo ad avvertirli pienamente. Per questo un allenamento consapevole al “non coltivare pensieri negativi” è comunque interessante.

Ovviamente vale anche per la pratica in palestra. Si può provare nella pratica del nostro iaido ad esercitarci in un atteggiamento mentale positivo, concentrandoci su ciò che vogliamo ottenere, piuttosto che sui difetti che abbiamo, adottando quello che viene chiamato oggi uno “stile cognitivo” efficace. 

Questo tipo di atteggiamento mentale aiuta la pratica perché invece di farci vedere i lati negativi nostri e di chi ci circonda ci fa concentrare sulle cose positive. Invece di intestardirci su quello che non riusciamo a fare ci fa concentrare sui nostri progressi, magari piccoli ma pur sempre progressi. La nostra mente si libera ed invece di fossilizzarsi sulle cose che ci bloccano si concentra sulla semplicità del gesto, sulla bellezza, sulle possibilità. La nostra respirazione migliora istantaneamente e così la nostra posizione.

Potremmo applicare gli stessi concetti all’insegnamento e utilizzare i suggerimenti contenuti nel libro del Maestro Rigolio, che vale sempre la pena di rileggere. Anche l’insegnante può focalizzarsi sul cercare di soddisfare le persone, coinvolgendole in modo positivo o sottolineando le cose positive di un atteggiamento o di un’esecuzione o ponendo l’accento sui progressi fatti.

Ovviamente non si tratta di eliminare dalla nostra vita e dalla nostra pratica le cose che ci disturbano. Nella pratica questo atteggiamento non è possibile, dobbiamo affrontare le cose che non ci riescono nel nostro iaido e risolverle. Lo stesso atteggiamento bisognerebbe adottarlo anche al di fuori della nostra vita di palestra, ma una maggiore pulizia dei nostri pensieri ci facilita il compito e ci fa risparmiare tempo.

Il Maestro Murata nel suo recente seminario ha molto insistito sul giusto atteggiamento e sulla relazione esistente fra testa, cuore e tanden. Dovremmo, come praticanti, riflettere bene su questi punti e provare a migliorare la nostra pratica attraverso un atteggiamento più corretto. 

Un atteggiamento di tranquillità e purezza del pensiero è alla base del concetto saya no uchi che a sua volta è alla base dello iaido.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here