Andiamo a sconfiggere il drago (la paura che è in me)
di Ramona Paravano
Nel fine settimana del 22/23 ottobre si è svolto il seminario a Savona organizzato dal Dojo Furinkazan dal Sensei settimo Dan Carlo Sappino che ha ospitato il Sensei settimo Dan René Van Amersfoort, la Sensei settimo Dan Danielle Borra, il Sensei settimo Dan Claudio Zanoni.
Avete letto bene: 4 settimi Dan a disposizione per un weekend di pratica Iaido! Un gran fortuna!
Arrivo venerdì con il mio compagno di allenamenti attuale, Marco Tonegato (4Dan). Da settembre abbiamo iniziato a praticare insieme e so già che questa esperienza ci porterà tanti spunti per migliorare la nostra pratica in palestra.
Viaggio tranquillo, tutto procede regolarmente, riesco anche a riposarmi un po’ in hotel prima di poter iniziare il primo allenamento il venerdì sera, gentilmente offerto da Carlo Sappino Sensei.
Dentro di me sento come una sensazione di agitazione: la paura di essere nuovamente vista dai Sensei Danielle e Claudio mi inonda completamente, sarò nuovamente all’altezza dei loro insegnamenti?
Ancora non sapevo che non sarebbero riusciti ad arrivare in tempo per l’allenamento del venerdì, ero convinta di vederli già dal giorno prima del seminario.
È ora di allenarsi: “andiamo a sconfiggere il drago!” dico a me stessa ad alta voce nella stanza dell’hotel vuota.
Questa frase, per quanto non efficace da subito, mi ha aiutato e dato una carica inaspettata: dopo un sabato abbastanza altalenante (i tagli non venivano correttamente, ero insicura e mi sentivo impacciata), scopro una forza e un miglioramento nella pratica di domenica.
I tanti consigli e correzioni dei Sensei mi aiutano a riprendere le conoscenze di un tempo, quando mi allenavo a Torino.
Miglioro, faccio piccoli passi, ma soprattutto mi sento più sicura di me stessa.
Per chi mi conosce sa che questo è un grande passo per me.
All’inizio della giornata di sabato René Sensei decide di mostrarci un esercizio già visto dalla Kinomoto Sensei e creato da Matsuoka Sensei: una serie di tagli lenti e morbidi (senza forza).
Successivamente pratichiamo sia Koryu che Seitei e lì mi rendo conto di quanto abbia dedicato sempre poco tempo al Koryu e di quanto non l’abbia mai pienamente compreso:
la pratica del Koryu arricchisce i kata dei Seitei.
Nell’allenamento di domenica, dedicato ai soli Kata di ZNKR, abbiamo inoltre avuto la fortuna di avere con noi un Sesto Dan giapponese: Hiromi Mizuno Sensei.
Con la Sensei la pratica dei Kata si arricchisce ancora di più: nella sua esecuzione precisa e naturale (era impressionante come riuscisse a mantenere sempre il centro, non portando mai il corpo a sbilanciarsi) ci mostrava quali punti era necessario correggere, verificare, per eseguire ogni Kata.
Davvero un ottimo lavoro e una gran fortuna essere in questo seminario (penso tra me e me) mentre continuo l’esecuzione della pratica, infine libera per l’ultima ora prima della chiusura del seminario.
Foto di rito, come nella giornata di sabato, e ci si prepara per tornare verso casa.
La pratica di questo weekend mi ha arricchito tantissimo e non solo per la presenza di 4 Settimi Dan e per le spiegazioni e correzioni ricevute.
Aver avuto modo nuovamente di allenarsi con vecchi e nuovi amici mi ha riportato a sentire il coraggio e la voglia di praticare nuovamente Iaido, come un tempo.
Tutti sanno che per me il Jodo è “semplice” (mi viene naturale farlo), ma ad un certo punto domenica il movimento del mio Iaido era diventato meno rigido e più fluido tanto da sentirmi come in Jodo, riuscire ad eseguirlo in maniera “semplice”.
Per tutto questo non posso far altro che ringraziare i Sensei che mi hanno seguito in questi due giorni, grazie per la vostra disponibilità e insegnamento.
E un grazie a voi amici che eravate lì a praticare e sudare, senza di voi la pratica dello Iaido sarebbe sicuramente meno divertente.
Prossimo obiettivo Modena dove ho intenzione di dare il mio esame di Terzo Dan. Dopo questo allenamento mi sento più tranquilla e pronta per questo mio passo importante.
E per tutti voi: alla prossima volta, speriamo prestissimo!
Ramona Paravano
AWAKENING THE SLEEPING TIGER
di Yves Lepoivre
This year 2022, a happy parenthesis in the pandemic, has seen the reappearance of seminars. Pleasure to travel, to meet again the Sensei and friends, to share, to learn, to relearn.
JOURNEY
From this point of view, the October seminar was perfect. Beauty of Switzerland, monotony of the Po plain, descent towards Genova, special light, this excitement and this childish joy to see suddenly the sea appearing which then plays hide and seek along the road to Savona.
The gaiety of Davide, the charming laugh of Irene, the Carlo Sensei’s young troupe, Cristina, welcoming, Marco whom I meet for the first time, then Flavio, come immediately to speak French. At Left and Right, courteous exchanges of frenglish against italenglish. Carlo San is obviously already there, watching over everything, as affable as René Sensei, both always paying close attention to put everyone at ease. Danielle and Claudio Sensei, happy to be there, duly escorted by their four-legged companions looking for cuddles.
SATURDAY
Starting with the repetition of the Taikyokuken, sequence imagined by Ogura Sensei, a first day focused on relaxation in practice, with round trips between Muso Shinden and ZNKR Iai, Shoden and Okuden serving to shed light on many aspects of Seitei Iai.
In the evening, a few group steps between the hotel and the restaurant on the beach.
Overcoming our shyness, pleasant conversation with Ramona in French and Ilona confiding in me not to practice it but loving its sound. A wonderful dish of grilled fishes.
Alessio is there, still in a happy mood. Loud general brouhaha in Italian.
SUNDAY
Second day dedicated to the study of the twelve Kata ZNKR Iai, always the same, but in fact really never the same. We can always count on René Sensei to bring variations, novelties or surprises to his teaching. Independently of the Ryu, only one Seitei Iai but as many Seitei Iai as practitioners in respect of the Chakuganten. Foresight of teachers to distinguish between an error and a personal interpretation. In this respect, a comparative study of René, Claudio and Carlo Sensei, each in his own style. Annoyed to see Danielle Sensei with her thin Bokken still bothered by her shoulder.
HIROMI MIZUNO SENSEI
And then… the Sensei won’t be annoyed, eclipsed a little bit by the presence of Hiromi Mizuno Sensei, 6th dan. Student of Tomomi Takizawa Sensei, she practices Hoki Ryu. At René Sensei’s request, she gave us her interpretation of the Kata each time, then it was up to us to work on the slight variations noted. Elegance, simplicity, precision, efficiency, a truly beautiful Iaido.
During the break, Manuella also comes to try her hand at French, Valentina’s beautiful smile, talk about Aikido with Piervittorio.
And just before this mid-day break, Hiromi Sensei performed a magnificent Enbu of Hoki Ryu, five Kata demonstrated so gracefully, strong presence, purity of cuts punctuated by the clarity of Kiai. The Dojo was filled with a palpable emotion.
INNER JOURNEY
There you go, the seminar is already over, goodbye friends, looking forward to seeing you again soon. Dinner with René Sensei at Carlo San, meet Mrs Sappino, better discovering the men behind the Sensei.
The quiet return is always an opportunity to ruminate, chew over, settle, absorb. Three events have particularly marked this year for me. Yondan in July, EIC as a spectator in Modena in September and… Savona.
YONDAN: My first thought with Danielle Sensei after the exam was: it’s normal. Implied that it is finally normal for a stroller to obtain this rank after 16 years ! Innuendo of the innuendo, is it really normal, is this rank deserved? I obviously have confidence in the jury, I chose it for that. A few remarks from the Sensei later, an awful mini-Taikai with René Sensei near Lucerne, a horrible Soete Zuki demonstration at a seminar with Stefano Ferro Sensei, no, my Iaido is not worth much.
EIC MODENA: It reinforced this impression. Magnificent encounters full of determination and energy, I would have immediately lost in the first fight. The superb team final, lost by Italy against Finland for a single small flag, what a commitment for that!
MODENA: Then, how to go further? Literally and figuratively, come to Savona!
A solid overhaul with a very attentive Danielle Sensei and then the performance of Hiromi Sensei. How is a frail young woman able to express in her Iaido so much grace with so much contained strength?
No doubt as a kind of analytical process that everyone has probably experienced, scattered puzzle pieces seem to fit together. Elements heard, read, seen, like this correction given by Momi Sensei a few years ago, not understood on the moment and which is now resurfacing. Like this article from “Iaido Shinsain no Me” the Iaido Jury’s Eyes, by Kawaguchi Toshihiko Sensei: “Wazamae is not Enbu 演舞 but Enbu 演武”. Freely translated as: The technical demonstration is not Dance but Budo.
I believe it was Hiromi Sensei’s clear Kiai that, beyond a strong personal emotion, found a resonance in me. Like the Kyosaku of the Zen monk brings back the one who meditates who has escaped.
COUBERTIN VS MUSASHI
More Pierre de Coubertin than Miyamoto Musashi so far, going further will be moving away from dance to better enter Budo.
In a movie from the 1950s someone said, “In the dark forest of each person there is a sleeping tiger.” So with measure and precaution, it’s time to wake up the sleeping tiger.
Yves Lepoivre