Che cosa possiamo imparare su noi stessi? I momenti di crisi rivelano la nostra vera natura: forza, debolezza, bellezza, vulnerabilità.

A. Cuomo

In questi momenti difficili, in cui tutti in qualche modo dobbiamo cambiare le nostre abitudini e affrontare nuovi schemi,  spesso vengono amplificate le nostre attitudini di base. I nostri schemi di base sono più esposti e meno “coperti” dalle convenzioni sociali. 

E’ un momento importante di crescita in tutti i campi, se lo si osserva con attenzione.

Per esempio che cos’è lo iaido per noi? In questo momento come affronto la mancanza della palestra oppure come cerco di allenarmi?  La pratica dello iaido mi aiuta in qualche modo ad affrontare questo strano periodo?

Abbiamo chiesto a chi ha partecipato alla lezione on line di provare a scrivere qualche cosa a riguardo.

Come sempre i risultati mi stupiscono e mi fanno credere un po’ di più nel  lavoro che stiamo facendo.

Danielle Borra, kyoshi 7 dan

È passato un mese e mezzo da quando mi sono allenato l’ultima volta in dojo con i sensei e i senpai. Quel giovedì avevamo anche festeggiato il superamento dell’esame di 1° Kyu mio e di Alberto, e nessuno immaginava che saremmo stati costretti a stare chiusi in casa, rivoluzionando il nostro modo di interagire con gli altri e di praticare sport. Dopo tutto questo tempo, questo venerdì (il 10/04) si è tenuto il primo allenamento a distanza del dojo, ognuno a casa propria, chi vestito di tutto punto e chi in semplice tuta, ma tutti davanti ad un pc o telefono per praticare insieme.

L’allenamento è durato un’ora ed è stato strano e piacevole allo stesso tempo perché sebbene fossimo separati da uno schermo mi sono sentito come in dojo, sempre un po’ emozionato a fare gli esercizi davanti ai sensei Claudio e Danielle. Ma la cosa che mi ha fatto più piacere è stata la possibilità di ricevere gli insegnamenti e le correzioni dei maestri che sono fondamentali per poter crescere e sviluppare il mio iaido.

In questi giorni di quarantena, ho continuato ad allenarmi, alternando allenamenti più leggeri dedicati soprattutto ai tagli ad allenamenti più completi con la pratica dei kata. Mi ritengo fortunato perché riesco a praticare abbastanza bene. Lo spazio a mia disposizione mi permette di fare quasi tutti i kata ad eccezione del 7 e 10, e persino l’11 con un po’ di accorgimenti può essere eseguito. Allenarsi a casa è comodo, lo si può fare in qualsiasi momento, anche se preferisco il tardo pomeriggio per avere un po’ di fresco, e lo si può fare al proprio ritmo dedicando più tempo ad un esercizio piuttosto che ad un altro. Mi ricorda una delle ultime lezioni che abbiamo svolto in palestra dove ci siamo allenati in stile giapponese: due ore di allenamento libero con i maestri che di tanto in tanto ci fermavano per spiegare un movimento. Ed è proprio quest’ultima fondamentale parte che manca quando ci si allena in casa da soli: il feedback e la correzione da parte dei maestri sulla base di come dovrebbe essere svolto l’esercizio.

Questo confronto è fondamentale per crescere e migliorare. Ricordo un articolo che scrisse la maestra Danielle sull’abbattere il muro dell’abitudine, uscendo dalla propria comfort zone, e così entrare in quell’area in cui, con molto impegno, si può crescere. L’articolo fu scritto per un momento diverso, ma guardandolo da un’altra prospettiva è ancora più attuale! Uscire dalle proprie abitudini è complesso. Lo è già quando ci alleniamo in dojo insieme ai sensei, ma a casa, da soli, è forse impossibile perché non c’è nessuno dall’altra parte del muro che ti chiama e ti incita per superarlo. 

Per fortuna viviamo in un periodo dove la distanza è diventata un concetto relativo. Basta uno schermo per poterci di nuovo allenare insieme e ricevere i preziosi consigli dei maestri che continueranno a chiamarci dall’altra parte di quel muro chiamato “abitudine”.

Marco Lassalle, 1 kyu

Ancora non mi sembra vero, la mia mente mi riporta ai seminari federali, l’ultimo ad inizio febbraio, i campionati italiani di Iaido ed io che ritorno a casa (in quell’occasione con un ospite d’eccezione) quasi sempre sola, con le mie riflessioni e pensieri su come migliorare, cosa cambiare nella mia postura e nella mia mente. 

Facendo molta strada dopo l’allenamento del martedì a Torino, ho sempre avuto la possibilità di riflettere e analizzare quanto fatto la sera prima, attraverso il mio viaggio di ritorno a casa. Le correzioni dei miei Sensei, la mia difficoltà a migliorare alcuni punti, la stanchezza fisica che non mancava mai purtroppo

Non mi sembra vero che ancora per un po’ non potrò rivedere compagni, amici, affetti. 

Ma dalla settimana scorsa, per mia grossa fortuna, i miei Sensei hanno deciso di riprendere le lezioni via Web, tramite il sito Zoom.

Oramai è un mese e mezzo che non mi alleno e la prima cosa che noto è la mancanza di coordinazione: il mio corpo può aver dimenticato tutto in così poco tempo?

Probabilmente è solo un po’ arrugginito e poi sono molto emozionata nel rivedere tutti in quel piccolo schermo del mio computer. Ognuno nella propria casa, ma tutti con una gran voglia di allenarsi.

E’ la mia valvola di sfogo l’allenamento e grazie alla disponibilità dei Maestri posso finalmente praticare nuovamente. Non mancano le correzioni, ma sono felice di ricominciare e tenermi allenata per un futuro prossimo, dove potrò finalmente riprendere gli allenamenti tutti insieme.

Ramona Paravano, 2 dan

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