E’ una serata decisamente autunnale qui a 1800 metri nella mia baita, sono appena sceso dal rifugio dopo una mangiata pantagruelica di polenta e formaggio, in tema con la giornata nebbiosa e molto umida.
Mentre cammino per tornare giù alla baita rifletto sullo iaido, su cosa significa per me e cosa significa per molti altri.
Una delle cose che mi vengono in mente sono i vari discorsi prima degli esami, molto spesso mi sento dire “tra un po’ ho l’esame devo prepararlo”, oppure tra un anno ho l’esame da 5° dan e devo iniziare a prepararlo.
Lì per lì non ci faccio molto caso, poi però, se ci penso più attentamente, rimango sempre esterrefatto.
Io, come molti sanno, sono esagerato nella mia ricerca di crescita nello iaido ma credo che, non essendo un talento naturale, per me sia necessario, come dice il mio Maestro, tanto lavoro duro. Non fa parte del mio modo di pensare preparare un esame da 4° o 5° un anno prima o sei mesi prima. Esistono dei tempi tra un grado e l’altro che sono necessari per apprendere e se non li usiamo tutti stiamo sprecando del tempo prezioso.
Facendo un po’ di calcoli diciamo che in un anno siamo primi dan, in due secondi dan, dopo altri due possiamo provare il terzo, dopo tre il quarto e dopo quattro il quinto. Se facciamo la somma abbiamo 1+1+2+3+4= 11, quindi diciamo che se tutto fila liscio in 11 anni sono 5° Dan, se tutto fila liscio, se non mi hanno mai bocciato ecc. ecc.
Già è un traguardo del tutto ragguardevole arrivare a 5° dan in 11 anni, non è proprio cosa da tutti.
Adesso proviamo a fare altri due conti per provare il 6° devono passare 5 anni e poi per il 7° altri 6 quindi se facciamo i conti abbiamo 5+6= 11 esattamente lo stesso risultato.
Cosa significa questo? Che se non usiamo in modo corretto gli anni tra un esame e l’altro non avremo la necessaria preparazione, non avremo la profondità di pratica necessaria per affrontare un esame da 6° o da 7°.
Ecco perché quando mi sento dire, tra un anno devo fare l’esame mi irrito immancabilmente, perché abbiamo perso inutilmente tempo.
Dopo il mio 6° dan mi sono preso due mesi di “vacanza” ho fatto l’esame a Giugno e fino a Settembre sono stato in relax, ma da settembre il mio obbiettivo è sempre stato l’esame da 7° cercando di allenarmi il più possibile, partecipando a più stage possibili ed andando una o due volte l’anno in Giappone. Come già detto io sono esagerato, ma perché perdere del tempo prezioso?
Avete due anni per preparare il 3° dan? Usateli, tre per il 4°? Usateli, ma usateli tutti.
I giapponesi lasciano poche cose al caso, e se hanno deciso che servono un certo numero di anni per poter affrontare l’esame successivo, un motivo c’è sicuramente, e chi pensa sia solo una questione numerica si sbaglia di grosso.
Mancano 9 anni al mio esame da 8° secondo voi sono molti? secondo voi posso far vacanza per 6 o 7 anni e poi andare dal Maestro Ishido e dirgli, il prossimo anno devo dare l’8° mi prepara?
Io non penso funzioni così, ma si sa io sono esagerato.
Non potevi dirlo meglio!