Seminario di Jodo a Villingen 2023

La mia esperienza a Villingen-Schwenningen – 25esimo Seminario di Jodo

di Ramona Paravano

Da diversi anni sentivo parlare di questo seminario tra i miei compagni di pratica, ma per vari motivi non ero mai riuscita a parteciparvi.

Complice il fatto che dovevo dare un esame (per conseguire il secondo Dan di Jodo) ho deciso che questo era l’anno giusto per partecipare a questo evento organizzato dalla federazione tedesca.

Si parte da Milano dopo aver recuperato i nostri migliori terzi Dan italiani Alessio ed Emanuela direzione Villingen.

La loro compagnia è stata per me determinante per il sostegno e l’aiuto di cui avevo bisogno per affrontare questo passo per me importante.

Arriviamo giovedì sera pronti e carichi per l’allenamento della mattina successiva. L’hotel scelto era molto vicino a palestra e questo ci ha permesso di godere del verde e della caratteristica cittadina di Villingen.

Il seminario era condotto da:

René Van Amersfoort Sensei, Jodo Kyoshi ottavo Dan, Louis Vitalis, Jodo Kyoshi settimo Dan, Karl Dannecker, Jodo Kyoshi settimo Dan, Bernhard Merkel, Jodo Kyoshi settimo Dan.

Sicuramente il livello di insegnamento è alto, non possiamo che aspettarci un ottimo seminario ricco di nozioni da portare a casa per poter migliorare la nostra pratica.

La prima giornata si svolge con una fase iniziale di riscaldamento muscolare eseguita da René Van Amersfoort Sensei e la pratica dei kihon.

Proseguiamo poi con la spiegazione di ogni kata e la pratica a coppie.

La mattinata del venerdì passa velocemente e la pratica con Emanuela mi aiuta a visualizzare le mie criticità e correggere le ultime cose prima dell’esame che sarebbe avvenuto il giorno dopo.

Durante la pratica dei kata abbiamo il supporto dei Sensei che a turno girano per la palestra e osservando ci danno consigli e correzioni.

Apprezzo moltissimo le correzioni dei Sensei perché questo mi permette di progredire nella mia pratica, migliorarmi sempre. In vista di un esame poi, ogni informazione è essenziale per darmi quella sicurezza nel fare un buon esame.

Il pomeriggio del venerdì è invece dedicato alla dimostrazione del settimo kata in avanti, per questo motivo ci dividono in gruppi di principianti e avanzati.

Dal mio punto di vista comprendo tantissimo la divisione (i principianti potrebbero non conoscere ancora tutti i 12 kata) però a volte vorrei seguire la spiegazione, anche per capire se sto comprendendo bene la corretta esecuzione dei kata più “avanzati”.

Questa divisione era avvenuta anche al Seminario in Svizzera, a Magglingen (aprile 2023) e visto che non dovevo fare l’esame mi era dispiaciuto non poter vedere la spiegazione del settimo, ottavo e nono (che saranno i miei prossimi “nuovi” kata d’esame).

Ad ogni modo il mio obiettivo era praticare il più possibile per fare un buon esame, questa volta è andata bene così.

Dopo una bella serata passata in compagnia di amici e una bella dormita arriva il sabato mattina: improvvisamente realizzo che è arrivato il momento di affrontare l’esame. La mia reazione (solita) è stata quella demotivazionale del mio cervello che diceva “troppe cose per la testa, non ce la puoi fare.”

Sempre così prima di un esame, una parte di me è intenta a sabotarmi e farmi credere che “non ce la farò”.

Visto il periodo particolare della mia vita questa vocina era un pochino più convincente rispetto al solito, ero in effetti un po’ preoccupata.

Mi sono allenata molto, ma per cosa se poi faccio decidere a quella solita vocina che vuole boicottare tutto?

Per fortuna non ero da sola, i miei compagni di viaggio (e un paio di messaggi WhatsApp dall’Italia) mi hanno aiutato molto in questa prima parte della giornata. Davvero grazie per questo supporto.

Decido che comunque sono qua ed è inutile preoccuparsi ora, affrontiamo l’esame, comunque andrà sarà una lezione da imparare.

Arrivata in palestra vengo a conoscenza del fatto che mi è stato assegnato un compagno per l’esame e per tutta la mattina pratico con lui i kata per “testare” la distanza.

Incredibilmente mi trovo bene, non sbaglio uno tsuki, le distanze sono corrette. Ci adattiamo bene al nostro stile di pratica.

Anche lui sembra non lamentarsi troppo, solo qualche correzione su alcuni punti, ma piccole cose che riusciamo a correggere durante la pratica della mattina.

Sensei Vitalis ci interrompe di frequente per darci consigli, come ad esempio come fare il saluto correttamente (il jo deve rimanere attaccato al corpo), la posizione di kamae corretta in hiki otoshi (con il palmo della mano ben aperto e le dita rivolte in alto e non laterali), l’indicazione di tagli ampi ed efficaci per il tachi, le corrette distanze di taglio, un buon kiai durante l’esecuzione del kata.

Nel pomeriggio arriva il momento dell’esame, sono agitata. D’altronde (penso) visto in che stato ero questa mattina è già un successo che ora io mi senta così tranquilla!

Eseguo i kata e sento che sicuramente non è il meglio che posso fare, però non faccio errori gravi e tutto va bene.

La cosa più sorprendente però arriva dopo aver ricevuto la notizia di superamento dell’esame e consegna dell’attestato.

Rivedo il video che gentilmente Alessio aveva fatto e mi rendo conto che tutte quelle sensazioni di non star facendo un buon esame erano solo nella mia testa, in realtà i miei kamae erano corretti, i movimenti precisi. Certo, non avevo il fighting di una gara, ma in fondo era un esame… l’approccio è ben diverso.

Ricevo i complimenti del Sensei (davvero graditi) e ci prepariamo per il Sayonara Party.

La domenica finalmente pratichiamo Koryu. Per me è tutto nuovo e ancora grazie ad Emanuela la comprensione dei kata che “cerco di imitare” è più semplice. Riusciamo anche a praticare utiizzando il Tanjo, un Jo più corto che è presente in alcuni kata di Koryu.

Essendo neofita dell’argomento rimango affascinata da ogni spiegazione e indicazione del Sensei Van Amersfoort, mi auguro ci sia occasione di ripetere presto la conoscenza di questi kata.

In conclusione, a parte il superamento del mio esame, posso dire che la pratica di questi seminari è davvero utile per la propria crescita nel Jodo e nel Budo.

Non c’è miglior esperienza che allenarsi con altre persone, anche di nazionalità diversa, per confrontarsi e migliorarsi sempre.

Consiglio davvero a tutti di uscire dalla propria “comfort zone” e praticare con chi non si conosce. Migliora le proprie capacità e arricchisce lo spirito.

Questo porta a dei risultati, anche a me che da sempre mi sono fatta dominare dalla mia mente giudicante.

Ultimi non per ultimi un grazie speciale a voi amici tedeschi. Avete organizzato questo seminario nel miglior modo possibile, sono stata davvero bene.

Ramona Paravano

Jodo seminar Villingen 2023
Jodo seminar Villingen 2023
Jodo seminar Villingen 2023

A Villingen per festeggiare i 25 anni della Federazione Tedesca di Jodo

di Alessio Rastrelli

Da giovedì 8 a domenica 11 giugno 2023 si è tenuto a Villingen (Germania) il seminario di Jodo organizzato da Deutscher Jodo Bund e V. per festeggiare i 25 anni della Federazione Tedesca di Jodo.

A condurre il seminario:

  • René van Amersfoort, Jodo Kyoshi, 8. Dan
  • Louis Vitalis, Jodo Kyoshi, 7. Dan
  • Karl Dannecker, Jodo Kyoshi, 7. Dan
  • Bernhard Merkel, Jodo Kyoshi, 7. Dan

Più di 60 partecipanti provenienti da tutto il mondo.

Gli Italiani presenti sono praticamente gli stessi di sempre, un piccolo gruppo di persone che però sono sempre presenti e legati oltre che da una forte motivazione anche da un’amicizia che si rafforza di volta in volta.

Per chi come me non ha molte possibilità di praticare Jodo, partecipare ad un seminario in cui si ha tutto il tempo necessario per sviluppare nel dettaglio ogni singolo kata è un occasione da non perdere.

Oltre agli immancabili Kihon abbiamo avuto la possibilità di praticare i 12 kata di ZNKR per lungo tempo, affinando sempre più la tecnica grazie alle precise, chiare e dettagliate spiegazione da parte dei sensei.

Dapprima venivano spiegate le tecniche base per dare la possibilità ai principianti di apprendere al meglio ogni singolo movimento e poi sempre più a fondo fino a dettagli utili soprattutto per chi deve affrontare esami da 5°, 6° e 7° dan.

Ci sono stati momenti di allenamento tutti insieme ed altri in cui siamo stati divisi in due gruppi. Uno con shodan, nidan ed esaminandi seguiti da Vitalis sensei e Dannecker sensei, l’altro con i gradi più avanzati comandati da René sensei e Merkel sensei.

Non sono mancati momenti di allenamento intenso con una marea di Hikiotoshi e Gyakute Uchi.

Sabato pomeriggio c’è stata la sessione di esami con un ottimo livello esibito. Tutti promossi. Tra gli esaminandi anche Ramona Paravano che ha conseguito meritatamente il 2° dan.

L’ultimo giorno, dopo il solito riscaldamento con i Kihon e la sempre interessante spiegazione da parte di Vitalis sensei del suo motto GEI NI ASOBU, la cui calligrafia è stata ripresa nel banner dedicato al kamidana e ai tenogui omaggiati ai partecipanti, abbiamo praticato alcuni kata di Koryu.

Siamo passati dal Kenjutsu al Tanjo Jutsu per finire con alcuni kata di Omote Shindo Muso Ryu.

Ho apprezzato in particolare la possibilità di praticare tanto e farlo sempre con persone diverse e molto più brave di me. E’ stato sicuramente un seminario molto formativo e produttivo. Con tutte le indicazioni ricevute dovrò lavorare per molto tempo.

Grazie a René sensei che, con la generosità di sempre, ha elargito in abbondanza consigli, correzioni e dettagli tecnici.

Grazie a tutti i sensei sempre pronti – con sguardo attento – a farmi notare tutti gli errori.

Grazie a Robert, Susi, Melike e a tutta l’organizzazione per la gestione di questo seminario.

Grazie a tutti coloro che hanno avuto il dispiacere di praticare con me, per la pazienza e i tanti suggerimenti ricevuti.

Grazie a Adriana, Emanuela, Emanuele, Ramona e Theo per avermi sopportato in questi giorni.

Grazie a tutti.

Alessio Rastrelli

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