Il 5-6-7 agosto 2023, a Eindhoven, si è tenuto il seminario estivo di iaido con i seguenti maestri Giapponesi:

  • Ishido Shizufumi Iaido Hanshi 8th dan
  • Matsuoka Yoshitaka Iaido Kyoshi 8th dan
  • Kinomoto Miyuki Iaido Kyoshi 8th dan
  • Shoji Keiichi Iaido Kyoshi 7th dan
  • Otake Toshiyuki Iaido Kyoshi 7th dan
  • Ishido Kotaro Iaido Kyoshi 7th dan
  • Inari Yuko Iaido Renshi 7th dan
  • Igarashi Keiji Iaido Renshi 6th dan

ed una nutrita schiera di sensei europei.

Recensioni e riflessioni di Andrea Cauda, Cristina Gioanetti e Danielle Borra

eindhoven

SUMMER IAIDO SEMINAR CON ISHIDO SENSEI

di Andrea Cauda

Dopo circa quattro anni, ad agosto finalmente Ishido Sensei è riuscito a venire in Europa per tenere il Seminario estivo, accompagnato da altri alti gradi giapponesi, comprendenti suoi allievi e non.

Ci ritroviamo quindi tutti ad Eindhoven, dove fortunatamente il clima è più clemente e ci permette di godere di questo entusiasmante momento.

Insieme a Claudio e Danielle, la truppa è composta da Cristina, Alessio e Mattia, con l’aggiunta di Paolo Grassi e degli amici romani.

La presenza è, come previsto, molto numerosa, ma il consueto palazzetto ha le misure adeguate per farci allenare in discreta tranquillità.

Insieme ad Ishido Sensei, solo per citarne alcuni, erano presenti suo figlio Kotaro e i Sensei Matsuoka e Kinomoto e Otake Sensei, coadiuvati dagli alti gradi Europei.

L’aria che si respira è quella dei grandi eventi, sono 4 anni appunto che non vediamo il Maestro, e il solito clima di amicizia, condivisione e serenità ci accompagna durante tutti i tre giorni di Seminario.

Non voglio addentrarmi nelle specifiche tecniche, Ishido Sensei ha portato alcune “novità” che sono state introdotte in Giappone da Kusama Sensei, novità che non vogliono essere però un cambiamento, ma piuttosto un modo per insegnare e imparare meglio e in maniera più efficace. sicuramente, gli spunti sono interessanti e ci hanno aiutato a comprendere molto meglio le logiche dei kata.

Durante il secondo giorno del Seminario, Ishido Sensei ha voluto inoltre (come 4 anni fa) che si svolgesse un Taikai misto, quindi in maniera del tutto casuale sono state formate delle squadra composte da 3 iaidoka di gradi e nazioni diverse, in modo che si potesse svolgere una “competizione” europea. Come sempre, una bella esperienza, che ha permesso di ampliare ulteriormente le conoscenze e di tenersi caldi in vista dei prossimi campionati europei.

Tralasciando gli aspetti più goliardici che come sempre fanno da ciliegina sulla torta in questi grandi eventi, uno spunto molto interessante è arrivato da un discorso fatto proprio dal Maestro rispetto al tema dell’eredità: Ishido sensei, infatti, visti i tempi e forse per l’età che avanza, ha portato uno splendido discorso sull’eredità che dovranno portare avanti le persone più giovani, mantenendo il più possibile un legame con il passato ma inevitabilmente volgendo uno sguardo al futuro. Per questo motivo, ha nominato suo figlio Kotaro (coadiuvato da Morishima Sensei) come suo successore per l’insegnamento dello Iaido e Otake Sensei per quanto riguarda il Jodo. Allora stesso modo, Kinomoto Sensei seguirà al suo Maestro Mastuoka, nella linea di Shinkage Ryu.

Questo aspetto risulta, secondo me, di particolare interesse a più livelli; spesso capita che i Maestri giapponese ed anche europei, invitino noi “più giovani” ad assumersi la responsabilità affinchè i dojo continuino a prosperare e il l’espansione dello Iaido cresca sempre di più. Questo significa mantenere un atteggiamento di rispetto e riconoscenza verso chi ci ha insegnato finora e chi ci ha condotto a raggiungere un determinato livello nella pratica, oltre che verso i compagni; ma comporta anche un atteggiamento attivo e di prospettiva, affinché si porti avanti l’eredità, appunto, e le conoscenze non solo tecniche ma anche più profonde di queste discipline. 

Credo che questo cambiamento e passaggio di consegne sia lentamente e gradualmente già in atto, in diversi modi, quindi occorre che si sia pronti ad accoglierlo e a farlo nostro, per le generazioni future.

Andrea Cauda

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