Questo è un capitolo del rei-ho relativo al maneggio della spada, qualunque essa sia, in quanto userò il termine generico di spada a prescindere che si tratti di: katana, shinken, iaito, bokuto od anche shinai.

Di qualunque natura sia la nostra spada essa dovrà essere trattata sempre come se fosse vera in ogni circostanza, prima, durante e dopo la pratica.

È lecito osservare e mostrare un educato interesse per la spada di un altro, ma non lo è il chiedere di esaminarla, né tantomeno toccarla.

Se ci viene concesso il permesso di toccare la spada di un altro e ci viene passata con la saya, occorre prenderla con due mani e, se non lo è già, ruotando verso se stessi il tagliente. Mantenendola parallela al pavimento si porta all’altezza degli occhi e ci si inchina in segno di rispetto. 

La spada si restituisce nella stessa maniera con la sola eccezione che il tagliente sarà orientato verso di noi fin dall’inizio.

La regola generale è che se si passa una spada ad un’altra persona, verso di essa sarà sempre orientato il dorso della lama.

Una volta in nostro possesso si può chiedere al proprietario se si può vedere la lama. In caso di assenso è educazione non sfoderarla completamente per osservarne i particolari. In questo caso si terrà ferma la tsuka con la mano sinistra mentre con la destra si farà scorrere la saya. Il contrario, tenere ferma la saya e sfilare la spada sarebbe una mancanza di rispetto.

Mai e poi mai si dovrà toccare la lama.

Quando invece ci viene porta una spada senza saya occorre impugnare la tsuka saldamente ponendo la mano sinistra in prossimità della tsuba. Quando chi la porge lascerà la presa, s’impugnerà la tsuka con entrambe le mani e si ruoterà il tagliente verso se stessi inchinandoci in segno di rispetto.

In dojo, quando è necessario mettere la spada a terra non bisogna mai posarla al centro del pavimento, ma sempre lungo una parete rispettando semplici regole.

La spada viene tenuta sul fianco e posata sul pavimento portando a terra il ginocchio dal lato dove si posa rimanendo paralleli ad essa. Si evita di fare rumore posando a terra prima il kojiri e poi la tsuba. Nello stesso modo si riprende.

Il tagliente sarà sempre rivolto verso la parete e la tsukagashira sarà sempre diretta verso lo shomen del dojo ed il sageo raccolto ordinatamente.

Non si sosta sopra una spada né si scavalca camminando e quando si è in seiza e si pone la spada al nostro fianco, occorre prima scanzare l’hakama poiché la spada non può esservi posata sopra.

Ai fini della sicurezza, è responsabilità del proprietario, verificare che tutto sia in ordine, soprattutto che non ci sia gioco tra codolo e tsuka e che il mekuji sia integro e ben fissato.

Che lo tsukaito sia integro e ben teso e che la tsuba non abbia gioco.

Anche la saya dovrà essere in ordine e garantire una buona “presa” in corrispondenza dell’abaki.

Per le spade di legno o bamboo sarà fondamentale che non presentino linee di frattura e scheggiature.

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