Le mie conoscenze sul jodo sono sicuramente limitate ed anche il tempo che dedico allo studio di questa arte marziale è limitato, ma ultimamente mi sta capitando di partecipare a diversi seminari tenuti da Vitalis Sensei.

Louis ha una didattica sensazionale ed un modo di insegnare sempre proattivo, anche se quando ti deve “cazziare” lo fa senza mezzi termini sempre con il sorriso e con una sorta di allegria.

L’ultimo a cui ho partecipato è stato il seminario arbitrale a Castenaso che, a parte la sorpresa di una multa arrivata ieri, è stato pieno di informazioni preziose e piccole chicche. Devo dire che mi sono divertito anche domenica all’allenamento della Nazionale tenuto da Vincenzo Caruso, allenamento che ho trovato bello e proficuo.

Ma torniamo al seminario arbitrale, non ho ancora deciso se mi interessi diventare arbitro di Jodo ma credo che per capire realmente la disciplina si debba interagire con essa a 360 gradi, ed infatti sabato per alcuni versi è stato illuminante.

Vitalis ci ha spiegato e fatto capire senza mezzi termini che non siamo maturi nel giudicare e personalmente ne sono più che consapevole, ma il modo in cui ci ha spronato ad osservare i punti importanti è stato veramente interessante.

Abbiamo arbitrato e tirato tutti, alternandoci nel ruolo di competitors e referees, Louis Sensei, ha più volte spiegato che non essendo ancora matura la nostra capacità di vedere i punti corretti delle esecuzioni, dobbiamo guardare più alla totalità dello shiai piuttosto che concentrarci sul singolo punto o movimento, perché per uno che riusciamo a cogliere ne perdiamo almeno altri 5 e quindi sarebbe un giudizio poco veritiero.

Altra cosa interessante, il fatto che ci abbia chiesto di arbitrare guardando anche la parte di Tachi, richiesta che ha fatto aumentare esponenzialmente la difficoltà ma che ha portato ai miei occhi (ma lui lo aveva ben chiaro in mente) quanto lacunosa sia la parte di Tachi nei praticanti di jodo.

Già al mattino infatti il riscaldamento è stato incentrato su come si muove il tachi, come si maneggia ecc. ecc. Ho rilevato alcune piccole differenze rispetto allo iaido ma tantissime cose in comune (e non potrebbe essere diversamente) che mi hanno fatto riflettere sulla pratica anche per quel che riguarda la parte del Jo. Il Sensei ha continuamente richiamato l’attenzione sul piede dietro che rimane sempre in spinta, sull’attitudine all’attacco che il tachi deve mantenere sempre, sulla lunghezza dei passi e su una miriade di piccoli punti che ho trovato interessantissimi.

Quindi in conclusione un seminario che mi ha fatto capire un po’ di più sul jodo e su quanto ci sia da studiare, si perché come sempre le cose mi piace farle bene e, anche se non riesco a dedicare lo stesso tempo dello iaido al jodo, sicuramente voglio crescere e migliorare in questa splendida arte marziale che comunque è affascinante e molto molto interessante.

Ultimo ringraziamento alla nazionale che mi ha permesso di allenarmi con loro, allenamento che mi è piaciuto molto e che mi riprometto di ripetere al più presto.

Peccato la multa che rovina questo splendido week end a Mezzolara.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here