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Venerdì 2 Aprile si è tenuto il secondo atteso incontro virtuale con Louis Vitalis sensei (Kyoshi 7° dan di kendo, Kyoshi 7° dan di Jodo e Kyoshi 7° dan di Iaido), che ancora una volta ha dedicato un’ora del suo tempo per rispondere a dubbi e curiosità sul mondo del budo, soffermandosi ed approfondendo gli aspetti più culturali della pratica. 

Qui è possibile consultare il riassunto del primo incontro.

Oltre alle domande poste da vari partecipanti attraverso un Google form, questa volta Vitalis sensei ha deciso di includere un argomento scelto da lui stesso. Gli argomenti al centro di discussione sono stati i seguenti:

  • La relazione tra Kendo, Iaido e Jodo (scelto dal sensei)
  • REIHO e ZANSHIN
  • Perché si usa il “piatto” della tsuka per colpire in ZNKR
  • SEI CHU DO
  • Il significato dei kata (e cosa ama del Giappone)
  • Origine di ZNKR Seitei Iai e la relazione tra maestri in Giappone
  • Guadagnare col Budo
  • Evoluzione del Budo negli anni
  • KAN KYU KYO JAKU
  • HAJA KEN SHO
  • Donne Samurai

La lista molto lunga ed il livello di approfondimento delle risposte ha fatto in modo che l’incontro sforasse la durata prevista, anche se personalmente il tempo mi è sembrato volasse!

La relazione tra Kendo, Iaido e Jodo

Vitalis sensei ha deciso di includere questo topic perché, nel corso degli anni, è stato più volte al centro di varie conversazioni con Ishido sensei.

La differenza principale tra Kendo e Iaido, chiaramente, sta nella presenza di un avversario fisico (Teki) nel primo e la sua assenza nel secondo. Al contempo, pur praticando un’arte al cui centro di tutto vi è la spada, nel Kendo si pratica esclusivamente con lo shinai. è chiaro quindi come la pratica dello Iaido sia complementare a quella del Kendo e viceversa. Inoltre, per chi pratica solo Iaido è molto difficile visualizzare e rendere “reale” l’avversario immaginario.

La pratica del Jodo poi, risulta ancora più’ complementare al Kendo e allo Iaido perché esso insegna ad usare in ugual modo la parte destra e sinistra del corpo ed ad attaccare da qualunque direzione.

La maggior parte degli Iaido Hachidan praticano ed hanno raggiunto almeno il quinto dan in Kendo e/o Jodo. Il consiglio pertanto è quello di praticare almeno 2 di queste discipline insieme, se il tempo e gli impegni non permettono la pratica di tutti e 3.

Reiho e Zanshin

Come già discusso nel precedente incontro, il Reiho del Budo “moderno” è stato largamente influenzato dalla scuola Ogasawara Ryu.

Nonostante il Reiho sia parte integrante di Iaido, Kendo e Jodo, solo nello Iaido si insegnano diversi tipi di Rei (saluto), ognuno per una situazione differente. Esistono infatti i seguenti tipi di Rei:

  • Rei quando si entra nel dojo
  • Rei al Kamigama (tempietto shinto), al Butsudan (tempietto buddista) a Shomen
  • Rei al/ai sensei
  • Rei ai compagni di pratica
  • Rei alla spada (Torei)

L’obiettivo e il significato di Reiho è manifestare il proprio rispetto verso gli altri, ma anche mantenere una mente calma all’interno del dojo

Zanshin, invece, al contrario di come si possa pensare, è un concetto molto concreto e si divide in 3 componenti:

  • Migamae (postura del corpo)
  • Kigamae (concentrazione)
  • Sonkey (rispetto)

Anche qui, ci sono un po’ di differenze tra Kendo, Iaido e Jodo: se zanshin non funziona nel nostro Kendo è facile da capire, perché presto verremo colpiti.

Mentre invece, nelle arti basate su kata come lo Iaido, questo aspetto è fondamentale, ed infatti risulta essere uno degli elementi presi in considerazione quando si giudica una performance, che sia di gara o esame.

Perché si usa il “piatto” della tsuka per colpire in ZNKR

La risposta a questa domanda mi ha ricordato molto quella data da Kusama sensei agli EIC del 2018 in Polonia, quando qualcuno chiese il motivo per cui si dovessero unire i talloni nel momento in cui si compie il saluto a Shomen: “perchè è stato deciso così” 🙂

Vitalis sensei ha spiegato come ZNKR Iai sia un insieme di tecniche create per comporre un curriculum di Iaido completo, e che queste tecniche sono presenti perché i maestri che lo crearono sostenevano fosse la combinazione ottimale.

Non c’è un motivo specifico o nascosto per cui si usi il “piatto” della spada in Shiogiri per colpire l’avversario, e Vitalis sensei non ricorda di aver mai letto una spiegazione al riguardo nei vari libri. 

Semplicemente, ancora una volta, “perchè é stato deciso così” 🙂 

Sei Chu Do

Jock Hopson sensei chiede come studiare e capire il concetto di Sei Chu Do nella pratica del Kendo e dello Iaido.

Sei significa silenzioso
Chu significa interno
Do significa movimento

Il movimento interno dev’essere silenzioso

Questo concetto è presente sia nel Kendo che nello Iaido, ma anche in altre forme di Budo come il Kyudo. Si riferisce alla necessità di rimanere calmi davanti ad un pericolo o ad un avversario ma senza abbassare la concentrazione per contrattaccare con forza al momento opportuno.

Il contrario, Do Chu Sei, significa mantenere un’attitudine calma e serena anche durante azioni vigorose, cosa che permette il corretto giudizio di ogni circostanza.

Anche in questo caso, nonostante nel Kendo sia di più facile applicazione, nello Iaido si puo’ manifestare attraverso il controllo dello sguardo: se gli occhi vagano nello spazio senza un reale riscontro con i movimenti del kata, allora non c’è Sei Chu Do.

Il significato dei kata (e cosa ama del Giappone)

In questa domanda viene chiesto se Vitalis sensei pensa che in futuro ci potranno essere delle modifiche ai kata di ZNKR per cambiare alcuni dei Riai, prendendo in considerazione la possibilità di poter colpire gli avversari immaginari sia con la parte tagliente della spada, sia con quella non tagliente, di fatto ferendoli solamente. Inoltre, viene chiesto se sono presenti dei kata in cui si portano tecniche non letali, dando la possibilità al nostro avversario di fuggire.

Ancora una volta Vitalis sensei ha posto l’attenzione sul fatto che ZNKR sia un insieme di tecniche create “a tavolino” per far accrescere la conoscenza della spada giapponese nella popolazione praticante Kendo. Pertanto, nonostante i vari kata siano originati a partire da tecniche di scuole antiche, essi vanno considerati come un mezzo di studio per un accrescimento personale (Do) e non come tecniche per combattimenti reali (Jutsu).

Una conferma di ciò si ha nel fatto che tutti i kata in seiza sono alquanto irrealistici, infatti scuole antiche come Katori Shinto Ryu e la più moderna Toyama Ryu non hanno tecniche portate da seiza nei loro curriculum. Nello specifico, in Toyama Ryu sono presenti solamente tecniche in piedi!

Infine, l’autore della domanda chiede a Vitalis sensei cosa ama maggiormente del Giappone: tra le tante esperienze vissute, la cosa più piacevole resta il tornare in Giappone e vivere come una persona “locale”. Infatti, conoscendo molto bene la lingua ed avendo lavorato in Giappone per diversi anni, è riuscito a vivere come un abitante del posto (pur rimanendo un Gaijin) ed a sviluppare relazioni importanti con i vari sensei.

In questa foto ricorda con piacere come una sera, mentre era ospite a casa di Iijima sensei, quest’ultimo gli cucino’ degli squisiti pancakes giapponesi 🙂 

Origine di ZNKR Seitei Iai e la relazione tra maestri in Giappone

Questa domanda è in realtà divisa in 3 parti: nella prima, viene chiesto di parlare dell’origine di ZNKR; nella seconda, quale siano i rapporti tra i vari sensei e le rispettive scuole; ed infine come i Giapponesi vedano gli occidentali che praticano budo.

Il gruppo originario che creo’ ZNKR nel 1968 era così composto:

Yamatsuta sensei (1887-1982) fu una figura molto importante per la prefettura di Kanagawa in quanto fu lui ad originare i gruppi di Iaido presenti ancora oggi. Infatti egli, Deshi di Nakayama Hakudo sensei, era amico di Ishido Sadataro sensei, il padre di Ishido Shizufumi sensei.

Come è possibile vedere, la maggior parte dei maestri praticava Muso Shinden Ryu, con sole altre 2 scuole rappresentate: Jikiden e Hoki.

Essi, ancor prima di formalizzare i kata, individuarono una serie di tecniche fondamentali che dovevano essere presenti in ZNKR:

  • Taglio orizzontale (Nukitsuke)
  • Taglio verticale
  • Tagli diagonali (Kesagiri)
  • Contrattacchi (come in Ukenagashi)
  • Colpi con la tsuka 

Vitalis sensei ha inoltre chiarito come sia impossibile, specialmente per un non-giapponese, immaginare o prevedere quale maestro verrà incluso l’anno successivo nella commissione ZNKR, in quanto questa decisione è puramente politica.

Cambiando topic, per quanto riguarda il rapporto che intercorre tra i vari maestri giapponesi e le varie scuole, Vitalis sensei afferma che questi sono migliorati parecchio nel corso degli ultimi decenni. Infatti, Ishido sensei stesso, quando cominciò a tenere regolarmente seminari in europa, si fece accompagnare da diversi altri sensei di altre scuole, di fatto introducendo anch’esse per la prima volta in europa. Se i rapporti personali tra i maestri non fossero stati ottimi, questo non sarebbe stato possibile.

Per quanto riguarda come noi, budoka occidentali, veniamo visti in Giappone, anche qui le cose sono migliorate parecchio nel corso degli ultimi decenni. Se prima trovare qualche occidentale in un dojo giapponese fosse una rarità, oggi è invece abbastanza comune, specie se si parla di dojo famosi.

Ciò non toglie però che continuiamo ad essere visti come “stranieri”, e questo a volte porta ad episodi di razzismo e discriminazione.

Guadagnare col Budo

Nonostante questo sarebbe stato un sogno, purtroppo la dura realtà è che vivere di solo Budo sarebbe molto difficile a causa del ridotto numero di praticanti. Anzi, a conti fatti, sono certamente molti di più i soldi spesi per viaggiare in giappone e praticare in giro per seminari in tutta europa (oltre che per equipaggiamento vario, bodu, iaito ecc), che quelli guadagnati attraverso l’insegnamento. Purtroppo vivere di Budo è difficile anche in Giappone.

Evoluzione del Budo negli anni

In questa domanda viene chiesto se Vitalis sensei abbia percepito qualche cambiamento nella pratica di Iaido, Kendo e Jodo nel corso degli anni, e nello specifico se l’approccio dei sensei Giapponesi sia mutato.

Chiaramente, qualche cambiamento c’è stato, principalmente perché il livello dei praticanti europei è cresciuto molto nel corso dei decenni: inizialmente il Kendo veniva studiato sui libri, perché non c’erano maestri a disposizione!

Inoltre, Vitalis sensei ricorda che un tempo la pratica era molto più dura, mentre oggi si punta più all’atleticità e alla velocità.

Un aneddoto: dopo essere rientrato dal Giappone, ovviamente portò con sé i metodi di insegnamento dei dojo Giapponesi. Dopo 6 mesi il dojo si era svuotato a causa dell’intensità degli allenamenti 🙂 

Anche lo Iaido si è evoluto nel tempo, infatti inizialmente si faceva poca attenzione che la forma fosse corretta, mentre oggi si cerca di aderire quanto più possibile agli insegnamenti riportati nel libro ZNKR.

Kan Kyu Kyo Jaku

In questa domanda Emanuele Covino, da Bari, chiede come applicare Kan Kyu Kyo Jaku in Iaido e Jodo e la relazione con Merihari.

Kan significa lento
Kyu significa veloce
Kyo significa forte
Jaku significa morbido

Un kata di Iaido o Jodo non deve essere eseguito tutto lentamente, o tutto velocemente, o tutto con forza, o tutto con morbidezza. Bisogna trovare un equilibrio tra questi 4 elementi, e questo è chiamato Merihari.

Haja Ken Sho

In questa domanda fatta da Elaine sensei viene chiesto quale sia il vero significato di Haja Ken Sho, che letteralmente significa eliminare i cattivi pensieri e promuovere quelli buoni, di cui si dica la spada giapponese sia il simbolo.

Vitalis sensei non è molto d’accordo con questa affermazione, in quanto questo termine non è un termine puramente legato al Budo, ma più che altro un termine Buddista che alcune scuole di Budo hanno preso in prestito per descrivere il corretto approccio alla pratica.

Donne Samurai

Elaine sensei chiede qualche informazione sulle donne samurai. Infatti, su queste non sono presenti molte informazioni, se non qualche citazione di figure famose come Tomoe Gozen, Hangaku Gozen e Nakano Takeko. Inoltre viene chiesto come il ruolo della donna sia evoluto nel tempo.

Argomento complesso e spinoso, Vitalis sensei ammette di aver dovuto fare qualche ricerca per rispondere a questa domanda. 

Innanzitutto, sfata qualche mito: la figura di Tomoe Gozen, la donna samurai più famosa, più volte citata in racconti antichi, molto probabilmente non è mai esistita! Gli studiosi infatti non hanno trovato riscontro in documenti ufficiali, ma solo in romanzi e racconti, ed oggi questo nome è associato persino a personaggi di Anime e Manga.

Tuttavia, in qualche libro è riportato che le donne, durante il periodo Edo, fossero addestrate a difendere la propria casa, specialmente con la Naginata. Ma da lì a poco, con l’avvento di lunghi periodi di pace, esse persero interesse nelle pratiche marziali.

Purtroppo, storicamente il ruolo delle donne è stato molto marginale nella società Giapponese. Esse infatti dovevano sottostare alla cosiddetta Sanju no Oshie, ovvero 3 regole/insegnamenti a cui tutte le donne dovevano sottostare:

Obbedisci a tuo padre
Obbedisci a tuo marito
Obbedisci ai tuoi figli

Fu solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando la costituzione venne riformata dagli americani, che le donne acquisirono qualche diritto e, soprattutto, l’uguaglianza rispetto agli uomini.

Ancor oggi, anche nel mondo del Budo: nonostante il numero di budoka donne sia cresciuto molto, purtroppo si percepisce ancora un po’ di disparità tra praticanti uomini e donne, basti pensare che non esistono Kendo Hachidan donne, e in Iaido e Jodo sono comunque molto poche.

Conclusioni

Ancora una volta abbiamo avuto la preziosa occasione di porgere delle domande ad una delle figure piu illustri del mondo del Budo europeo, e non solo. Occasioni come queste, specialmente in una situazione storica come quella che stiamo vivendo ormai da più di un anno, sono ventate di aria fresca che contribuisce a non far spegnere la “fiamma” della voglia di crescere e proseguire sua Via. Grazie Vitalis sensei e grazie a tutti gli organizzatori!

Prossimo appuntamento su zoom fissato per Venerdì 16 Aprile, dalle ore 20:00 alle ore 21:00!

Disclaimer

Quanto scritto in questa pagina deriva da mie interpretazioni e riflessioni su quanto espresso da Vitalis Sensei durante il webinar. Pertanto mi scuso in anticipo per eventuali inesattezze dovute a problemi di comprensione.

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