Continuiamo il nostro viaggio all’interno del concetto di saluto nello Iaido, approfondendo oggi il ToRei iniziale.

La 1° parte è visibile qui: il saluto 1° parte shomen ni rei.

Seconda parte: REI INIZIALE ALLA KATANA

Dopo aver effettuato dunque lo Shomen-ni Rei, si scende in ginocchio, e si prende la  posizione di Seiza (del saluto alla spada in piedi ne parleremo in una prossima puntata) in questa posizione la spada è appoggiata naturalmente sulla coscia sinistra. I gomiti dovranno essere chiusi (non in tensione ovviamente) e tra le ginocchia ci dovrà essere circa un pugno di distanza.


A questo punto, per iniziare il ToRei, si avanza leggermente con il braccio sinistro, estendendolo con un piccolo movimento. La mano destra arriverà a prendere la spada ponendo il pollice sulla tsuba, sostituendosi quindi al pollice della mano sinistra, precedentemente posto.


Tenendo la spada sempre con la mano destra, la sinistra prenderà il sageo lasciandolo delicatamente scivolare disteso lungo tutta la saya e appoggiandolo delicatamente sul terreno. Senza soluzione di continuità, la mano sinistra tornerà alla base del Sageo stesso e lo distenderà lungo tutta la Saya.

Avendo ben cura di lasciare circa 3-4 cm dal kojiri, la mano sinistra sarà dunque posta sopra la Saya, che viene tenuta all’interno della mano.


In questo momento, contemporaneamente mano sinistra e destra lavorano insieme per portare la spada davanti alle ginocchia: alla distanza di circa un avambraccio dal ginocchio destro, la spada rimane inclinata di circa 30° partendo dalla tsuka.


Come si nota dalle immagini, le mani sono nel verso opposto l’una dall’altra.


Successivamente si toglie la mano destra e si riporta sulla coscia; a questo punto il sageo, tenuto fino a quel momento all’interno della mano sinistra, viene fatto rientrare all’interno della figura della spada, facendo attenzione che non sporga oltre il kojiri, con un gesto deciso ma semplice.


Solo ora si potrà togliere anche la mano sinistra che tornerà sulla rispettiva coscia.


Per effettuare il Rei si porta avanti la mano sinistra e poi quella destra; avendo ben cura di non coprire il sageo, si forma con le dita delle due mani un piccolo triangolo. I gomiti sono vicini alle ginocchia, e l’inchino viene effettuato con la schiena ben dritta, cercando di non piegare la testa e di avere il naso che idealmente “entra” dentro al triangolo costituito dalle mani.


Successivamente, si ritrae prima la mano destra e dopo quella sinistra.


Seguendo la linea della nostra Scuola (che può differenziarsi da altre), a questo punto la mano destra va direttamente a prendere il sageo nella zona del kojiri e nello stesso esatto momento in cui viene piegato e la mano giunge a prendere la tsuba (sempre sotto la spada con il pollice sulla stessa), la mano sinistra riprende la spada da sopra lasciando circa 3-4 cm dal kojiri.

E’ molto importante che il movimento delle due mani venga effettuato simultaneamente.


Adesso la spada è pronta ad essere infilata (vestita) nell’Obi, partendo sempre dal centro si fa scivolare all’interno e la mano sinistra andrà ad appoggiarsi sul fianco all’altezza dell’Obi stesso, con la mano destra che spingerà la spada al suo interno (come disse Yamazaki Sensei tanti anni fa, bisogna che il corpo “accolga” la katana), fino a che la tsuba non sia in posizione centrale davanti al nostro addome, a circa un pugno di distanza dallo stesso.


Anche in questo caso, il Sageo viene legato a seconda della Scuola di appartenenza.


Ed ecco a voi il video del ToRei iniziale.

Alla prossima con il ToRei finale!

Buona pratica!

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