Guardando il telaio e gli arazzi della moglie del nostro ospite a Budapest, mi viene in mente quanto scriveva la Mancinelli: la vita è come un arazzo composto dall’intrecciarsi di tanti fili quante sono le relazioni che abbiamo nel tempo.
Anche la vita nel dojo o nello iaido potrebbe essere descritta in questo modo. Nel tempo si incontrano molte persone e si hanno relazioni di natura e durata diverse. Alcune sono come fili coloratissimi e luminosi, a volte ci donano una macchia di colore nel nostro arazzo per poi svanire lievi, altre volte continuano a rendere brillante l’intreccio. Altre sono come fili di materiale prezioso che continuano ad arricchire la trama. A volte i fili cambiano colore e consistenza nel tempo in un mutare continuo di situazioni. Alcune hanno colori scuri ma contribuiscono comunque a dare profondità o a far risaltare i colori a cui si affiancano.
L’intreccio è in continuo divenire. Anche in questi due giorni a Budapest nuovi fili si stanno aggiungendo, altri stanno continuando a formare colori e disegni.
E mentre guardo sfilare davanti al finestrino della macchina questa bellissima città, penso all’arazzo della mia vita di iaido. Tutti i fili sono importanti perché determinano la trama e il disegno ma, poiché siamo umani, alcuni hanno nel cuore un posto speciale.

Per il libretto delle dediche di F.C.

Danielle Borra, 7 dan kyoshi

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