di Stefania Battista – 4° dan Iaido
28 febbraio 2016
Lo “SPIRITO” del CAMPIONATO – una personale e breve interpretazione
Campionati Italiani di Iaido 2016
Castenaso di Bologna 20-21 febbraio 2016
… Guardando fuori dalla finestra del bagno, con fatica perché in posizione scomoda, vedevo cavalli schierati che nella loro tranquillità del momento a cosa potevano pensare?
Fuori dalla porta manto erboso e silenzio.
Per la prima volta la mia mente non pensava alla gara, era la mattina del campionato, delle gare individuali, che come ogni anno vede riuniti praticanti appartenenti a diversi Dojo.
Il nostro Dojo era molto ben rappresentato, anche da “anime” o “spiritelli” nuovi, che per la prima volta avrebbero scritto nella loro mente l’esperienza del campionato e non solo del campionato, ma soprattutto dell’esame, si del loro primo esame.
Giovani “spiritelli” con il loro sguardo incuriosito accanto a vecchie “anime” assidue frequentatrici si fondevano bene insieme, si cercavano conferme, si acquistava sicurezza per poi perderla in un attimo, quell’attimo prima della gara.
Ma qual è il giusto “spirito” della gara? La gara è sempre la stessa, le stesse regole, possono variare i kata, ma lo scenario si ripete. Cosa cambia?
Cambiamo noi, cambia la maturità ed infine lo ”spirito”, quello spirito che possiamo chiamare motivazione e che in una sola parola riassume quanto fatto in precedenza e quanto capito. E’ un confronto con se stessi, con quanto il tempo trascorso nel Dojo sia riuscito a colmare insicurezze e paure appartenenti alla vita di tutti i giorni, con quanto si riesca a credere in se stessi… e questo indipendentemente dall’esito, dal colore delle bandierine manovrate da chi con altrettanto impegno crede in quel momento nella propria interpretazione.
Lo “spirito” della gara, non inteso come “spirito” competitivo, ma come condivisione delle emozioni e della paure viene vissuto più che mai con la partecipazione al “team”. In quell’istante si uniscono le forze, si annullano le incertezze e si agisce “insieme”.
È davvero una sensazione particolare quasi magica, che se percepita fino in fondo, allora si ha già vinto.
Si, si ha già vinto e non perché si disputa l’incontro finale, ma per quell’empatia che traspare dalle azioni effettuate in modo sinergico. In quel momento di forte unione tra i componenti è come ritrovarsi nel bosco buio soli e poter salire sul Nekobus…
…E.. quando rientri nel Dojo, al termine di tutto, ritrovi i sorrisi e gli abbracci di tutti e un morbido Totoro che ti aspetta.
Non è certo il resoconto consueto di un campionato, piuttosto un racconto, forse un bel racconto…
Bravi i giovani “spiritelli” ad aver dimostrato passione, perseveranza e convinzione. Bravi nell’aver saputo ottenere la giusta concentrazione e bravi, infine, nell’aver superato con la grande soddisfazione di tutti la prova più importante del campionato, ovvero l’esame.
Grazie a tutti i compagni del Dojo e grazie in particolare a chi con competenza e dedizione guida ciascuno di noi in ogni occasione e sempre durante la pratica di questa Via.
Stefania
Brava Stefania! mi sono commossa!