Sono arrivata al palazzetto di Eindhoven tesa come una corda di violino: avrei conosciuto finalmente Ishido Shizufumi sensei e i maestri più importanti che gli orbitano attorno, perciò ero sveglia da quasi 35 ore, mi batteva forte il cuore e mi tremavano un po’le mani.

In fondo per me era quasi un meet & greet, molte di quelle persone fanno parte delle mie playlist su youtube e avevano per me un’aura di intoccabilità, come le rockstar quando ero una ragazzina.

Al termine della prima giornata, dopo aver assistito alla dimostrazione di Zenkenren diretta da Ishido Shizufumi sensei, Oshita Masakazu sensei e Morishima sensei, mentre praticavo nel gruppo curato dai sensei Van Amersfoort e Gomez provavo un’enorme senso di ammirazione, accompagnato ad una sensazione un po’ sgradevole. Aveva ragione Borra sensei: aveva detto che sarebbe stato un gran bagno d’umiltà. I miei pensieri hanno iniziato lentamente ma inesorabilmente a scivolare verso lidi cupi, e mi sono trovata a ripetermi, se quello è il livello cui devo tendere, con i miei mezzi non ce la farò mai.

Il secondo giorno era in programma una sessione intensiva di studio del koryu (nel mio caso Muso Shinden Ryu). Siccome ho bisogno di rafforzarne le basi in vista dell’esame da quarto dan, ho deciso di unirmi al gruppo che avrebbe lavorato su Shoden. Di nuovo ho potuto seguire la lezione tenuta da Ishido Kotaro sensei, affiancato da Van Amersfoort sensei e Merlier sensei. La giornata è stata incredibilmente intensa. Vedere e sentire Ishido Kotaro sensei mi ha ispirata. Il suo tocco sulla spada era così leggero e preciso che per un attimo mi ha ricordato le dita di mia nonna sul pianoforte, la delicatezza per la quale il suono che riusciva a produrre era tanto apprezzato.

I sensei sono stati subissati di domande, negli spazi appositi. Chi voleva sapere come potesse essere efficace un certo movimento, perché far quello e non un altro… Ad un certo punto Ishido Kotaro sensei, in inglese, ha risposto sorridendo pacatamente: “così è la forma”. Questa semplice frase ha avuto una risonanza enorme sul mio spirito. Come se mi fossi trovata all’interno di una stanza buia e qualcuno improvvisamente avesse aperto gli scuri facendo entrare il sole, permettendomi così di vedere la vera bellezza.

Ci penso troppo. Ci pensiamo troppo. Dovremmo semplicemente guardare a ciò che abbiamo davanti, copiare il più fedelmente possibile, con fiducia e senza dubitare dell’eredità che riceviamo. Il resto non conta.

Ho mantenuto nel cuore il calore che questa nuova prospettiva mi aveva fornito, così non mi sono sentita subissata dall’ansia mentre, in chiusura di giornata, mi allenavo con la magnifica Kinomoto sensei e il suo maestro, Matsuoka sensei. Perfino il giorno dopo, durante l’embu taikai di koryu e zenkenren, mi sono divertita. Anche se la mia squadra ha perso, il fatto non è stato in grado di modificare il mio stato d’animo.

Quando riuscirò a superare l’esame da quarto dan, mi piacerebbe frequentare il corso per diventare istruttrice. Ispirata dai sensei che ho potuto incontrare, sogno di crescere nello spirito e maturare nella mente, per poter un giorno essere anche io, nel mio piccolo, un simile modello positivo e luminoso.

Il seminario per festeggiare i 40 anni di insegnamento di Ishido Shizufumi sensei è stato per me un momento catartico, per il quale ringrazio tutti gli organizzatori e i partecipanti d’ogni grado, in particolare Ishido Kotaro sensei, Momiyama sensei, Van Amersfoort sensei, Borra sensei e Merlier sensei per le attenzioni che hanno molto gentilmente dedicato in questi tre giorni al mio studio.

Chiara Bonacina, 3 dan

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© Ringraziamo Club Iaido Arganda – San Gaku Kai per le immagini

1 COMMENT

  1. Grazie Chiara, mi piace molto quello che hai scritto. Come ho detto sull’articolo di Rosita, sƬ, anche Iaido ĆØ una questione di emozione e questo seminario ĆØ stato un’espressione meravigliosa.

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