A giugno ho sostenuto in Giappone a Kanazawa, fallendolo, l’esame da 7° dan di iaido.

L’esame era un appuntamento che stavo preparando da diversi anni. Chi mi conosce sa che per me gli anni che separano gli esami di grado sono tutti da sfruttare al massimo, perché solo così si può sperare di raggiungere una preparazione sufficiente.

Volevo raccontarvi questa mia esperienza in qualche modo dolorosa, ma anche formativa.

A maggio ci siamo recati in Giappone per qualche giorno di allenamento e per partecipare al Kyoto taikai. L’allenamento in dojo è stato come sempre  molto proficuo, mi sono allenato sotto gli occhi attenti del Maestro e carpendo alcune cose al Maestro Momiyama che preparava il suo esame da 8° dan e che riusciva ad esprimere uno iaido veramente molto bello. Ho partecipato al taikai, non riuscendo ad esprimere appieno il mio iaido come ho già scritto, ma secondo i giudizi dei Maestri che hanno assistito, esprimendo comunque un buon livello.

Ad un mese di distanza siamo  nuovamente partiti per Kawasaki, tre giorni di iaido in cui  il Maestro Ishido ed il Maestro Morishima mi hanno aiutato a mettere a posto le ultime piccole cose per provare al meglio l’esame.  Sono stati tre giorni pieni ed interessanti, piccolissime correzioni, più che altro sulla mia velocità di esecuzione che secondo i maestri era un po’  eccessiva. Quante cose si possono imparare da tre giorni passati in dojo, tanto lavoro ma tanta soddisfazione quando il Maestro annuisce con la testa e ti dice che così va bene.

È arrivato giovedì. Siamo partiti alla volta di Kanazawa, un po’ di turismo giusto tre ore nel pomeriggio, poi ci siamo ricongiunti con il Sensei ma non solo, anche Matsuoka Sensei e Kinomoto Sensei ci aspettano: il Maestro ha provveduto a prenotarci la stanza nello stesso albergo, ci sentiamo coccolati e onorati di tutte queste attenzioni.

La mattina di venerdì di buon ora partiamo alla volta del palazzetto che ospita gli esami, in taxi con i Maestri, ci sono gli esami da 6° dan che vedono la promozione di David ma la bocciatura di Aurélien, peccato perché credo che abbia fatto un buon esame.

Finalmente dopo un’ eternità verso le 14 tocca a noi, sono nella terza fila, l’ultimo a destra, sono teso, consapevole che mi gioco tutto in 6 minuti, entro e i Kata che eseguo mi sembrano buoni, forse un pelino veloce all’inizio ma comunque mi sento bene.  Finisco l’esame, torno sugli spalti ed uscendo Nakamura Sensei che era di fianco mi dice, Zanoni number one, Kinomoto Sensei mi stringe la mano e mi fa i complimenti dicendomi bell’embu, lo stesso dice Ishido Sensei.

Aspettiamo ed escono i risultati, niente da fare il mio numero non c’è, a quel punto una strana sensazione mi assale, sconforto, rabbia, tristezza, non lo so, ho un nodo in gola, certo sapevo di poter fallire ma in fondo ognuno di noi in cuor suo spera di farcela.  Il Maestro guarda il tabellone e scuote la testa incredulo, tutti hanno più o meno la stessa reazione, ma di fatto il mio numero non c’è. Per la prima volta sono stato bocciato, solo la notte dopo realizzerò (2 o 3 le ho passate praticamente in bianco) che quella è stata la prima volta in cui sono stato bocciato in vita mia, a tutti gli esami che ho sostenuto di qualsiasi genere, ma c’è sempre una prima volta.

Ho avuto la possibilità di parlare con due  dei sei maestri che erano in commissione, che mi hanno detto che non capiscono perché sia stato bocciato, loro mi avevano promosso, ho provato anche a chiedere al Maestro Ishido che mi ha ribadito che non capiva perché fossi stato bocciato e che probabilmente il problema era della commissione che non aveva esperienza.

kyoto-taikai-2017 Zanoni

Sabato e domenica abbiamo partecipato al seminario Zen Ken Ren, sotto la guide del Maestro Kusama, che ci ha ribadito le cose già dette in Italia con le ultime precisazioni dettate dall’attuale commissione iaido.

Domenica pomeriggio si è svolto un mini allenamento di Koryu, in cui il Maestro Kusama mi ha invitato a far parte dei 5 che dovevano dimostrare i kata di Koryu davanti a tutti, la cosa mi ha emozionato e inorgoglito, dopo la dimostrazione altra pioggia di complimenti ed altri dubbi che si accumulavano nella mia mente, ma perché sono stato bocciato?

Domenica sera torniamo a Kawasaki ed il Maestro Ishido ci regala ancora un giorno di iaido, donandoci una giornata di studio della terza serie di Muso Shinden, durante l’allenamento della sera con l’aiuto di Aurélien, che ringrazio tantissimo, ho chiesto scusa al Maestro per aver fallito l’esame, ribadendo il fatto che mi dispiaceva moltissimo qualora questo mio fallimento avesse avuto delle ripercussioni sul suo nome.  Il Maestro mi ha rassicurato dicendomi che non avevo nulla di cui chiedere scusa, che il livello c’era e che non era una mia responsabilità non aver passato l’esame, e che dovevo continuare così e non demordere. Ha aggiunto che il livello c’è e che arriverà presto anche questo traguardo.

Sentirsi dire queste cose dal Maestro ha sicuramente mitigato la delusione, anche se in cuor mio ci sono ancora tante domande senza risposta, ma l’unica cosa che si può e deve fare è continuare ad allenarsi , provare a migliorarsi e riprovare a sostenere l’esame.  Questo è quello che sto facendo, con l’aiuto di Danielle sto analizzando tutto del mio iai, anche le cose più piccole, cercando di limare più difetti possibile, pur essendo consapevole di averne ancora tanti e che la perfezione è un utopia irraggiungibile.

Delusione, amarezza, ma anche gioia, questo è il bagaglio che torna con me dal Giappone, gioia per i giorni spesi con i vari Maestri e tutti gli amici, delusione ed amarezza per non essere riuscito a passare l’esame, ma consapevolezza che  è alla mia portata e che farò di tutto per riuscirci.

Claudio Zanoni, 6 dan renshi

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