English versione here
Version française ici
A nessuno sarà sfuggito che oltre alle difficoltà personali, psicologiche, fisiche, relazionali, economiche di ognuno, stiamo vivendo una situazione conflittuale ed ecologica molto stressante.
Ma per fortuna c’è un antidoto, lo Iaido e per questo il Dojo risulta essere un rifugio, un’oasi. L’effetto dell’antidoto è immediato e fortunatamente ha notevoli proprietà di persistenza.
Scoperto per caso qualche anno fa, il seminario di Magglingen è diventato una delle mie oasi più belle. Innanzitutto c’è l’ambiente idilliaco con questa magnifica vista sulle Alpi bernesi innevate. E se qui uso affettuosamente il termine, l’oasi è il punto di convergenza del gregge dove tutti vengono a condividere la fonte. È il luogo delle riunioni giocose, del piacere di stare insieme o di conoscere nuovi volti e rivedere i Sensei. Quest’anno è eccezionale con la presenza di Morita, Oshita, Kishimoto Sensei e una delegazione di dieci tra i migliori insegnanti d’Europa.
Atto I. Venerdì pomeriggio.
La squadra dei volontari è a posto, Matthew, insostituibile, volteggia attento a tutto e a tutti.
Reiho, impressionanti lunghe file di Sensei e praticanti.
Ci dividono in due gruppi. Morita Sensei si prende cura dei 7° dan, mentre Oshita Sensei si occupa di tutti gli altri. Revisione dei fondamenti della ZNKR Iai. Oshita Sensei ride di cuore tutto il tempo e ci impressiona con la sua leggerezza e la sua meravigliosa fluidità.
Atto II Sabato
Ci dividono in tre gruppi. Oshita Sensei si occupa dei 5°-6°-7° dan, mentre Morita Sensei si occupa dei 3°-4° dan e Kishimoto Sensei si occupa di Kyu-1°-2° dan. Takao Momiyama e André Schiebroek Sensei assistono Morita Sensei che ci presenta il tema del giorno: conoscenza e rispetto del programma ZNKR, sapendo che è stato scritto per l’uso dei kendoka: ci sono molte parti implicite che loro conoscono già. Per gli iaidoka ciò che non è esplicito e che dobbiamo riuscire a dimostrare è Ma-, la distanza fisica e Ma-ai l’intervallo di tempo necessario per coprire questa distanza. Gli strumenti per mettere in pratica correttamente queste nozioni sono Metsuke e Hyoshi, il ritmo, la cadenza, dettata dall’avversario, lo ZNKR Iai procedendo solo per contropiede. E una parola fondamentale: copiare, copiare esattamente ciò che André Sensei dimostra.
Dopo la pausa pranzo, riprendiamo lo stesso tema.
E poi gli esami dal 1° al 5° dan con una Giuria Europea. Buone prestazioni e tanti promossi.
Per finire, aperitivo e cena. Un’organizzazione superba, un pasto abbondante e un’atmosfera gioiosa con il famoso angolo delle foto dove tutti possono travestirsi con maschere per foto divertenti.
Atto III Domenica
Ci dividono in quattro gruppi: Oshita Sensei si occupa del gruppo MJER, si forma un gruppo MSR con i Sensei europei. Due gruppi ZNKR kyu-1-2 dan con Kishimoto Sensei e 3-4-5 con Morita, Momi e André Sensei. Scelgo di stare con Morita Sensei che incontro per la prima volta, voglio davvero esplorare di più la sua pedagogia.
Il tema rimane lo stesso con l’imperativo di copiare rigorosamente ciò che viene dimostrato. Ogni Kata viene eseguito due volte e dobbiamo evolvere esattamente al ritmo di André Sensei che li dimostra. Deve diventare il nostro avversario immaginario. Pochi hanno scelto di rimanere in ZNKR Iai, l’esercizio è molto rivelatore dell’impulsività o della lentezza del piccolo gruppo. Ci vogliono molti aggiustamenti per esercitarsi come uno, ichi Hyoshi, una cadenza.
Dopo la pausa pranzo, riprendiamo l’esercizio. Morita Sensei ci corregge continuamente, è molto appassionato, si esprime con grandi gesti e in modo divertente, detta le sue istruzioni al traduttore del telefono in modo che possiamo sentire la traduzione, perché Momi Sensei se n’è andato a fine mattinata. André Sensei è messo a dura prova, abbiamo eseguito con lui i 12 Kata di Seitei Iai una ventina di volte. Dopo una pausa, l’esercizio cambia, il nostro gruppo affronta il gruppo di Kishimoto Sensei, tutti eseguono nuovamente il Kata al ritmo di André Sensei.
Reiho e Sayonara, tutto finisce e dobbiamo lasciare l’oasi, apprezzare la possibilità, il privilegio di poter praticare Iaido, di poter venire a Magglingen, di avere tali insegnanti che condividono la loro conoscenza con gentilezza e senza ritegno.
Goliarda Sapienza non mi biasimerà per aver preso in prestito il titolo del suo magnifico romanzo corale: Iaido e Magglingen è “L’Arte della Gioia”.
