Che cos’è lo Iaido?

Lo Iaido è l’arte dell’estrazione della spada, appartiene alle discipline del Budo tradizionale giapponese come il Kendo, il Jodo, la Naginata (budo significa arte marziale o arte militare).

Si pratica attraverso l’esecuzione di kata: forme codificate di combattimento, che si eseguono da soli  o meglio, contro un’avversario immaginario.

Dove si può praticare?

Esistono numerose palestre (Dojo) sparse in tutta Italia, il cui elenco si può trovare sul sito della Federazione: www.confederazioneitalianakendo.it

Chi può praticarlo?

Possono praticarlo tutte le persone interessate alla Via della Spada. In Italia, il regolamento prevede che si possa iniziare a partire dai 14 anni di età.

Esiste una Federazione che lo regolamenta?

Si, la CIK (Confederazione Italiana Kendo) è l’unica Federazione italiana riconosciuta in Europa e in Giappone, che regolamenta tutte le attività, gli eventi, le competizioni e la formazione dei praticanti della disciplina. Fa parte della EKF (European Kendo Federation) e della FIK (International Kendo Federation)

Esiste un sistema di gradi e/o cinture?

Si, lo Iaido è strutturato per gradi (non esistono cinture da indossare come nel Karate), che vanno dal KYU (mudan) all’8° dan (hachidan). Si acquisiscono con delle apposite sezioni di esami, presiedute da dei giudici (Sensei o praticanti di alto grado). 

In Italia, così come in Europa, attualmente i praticanti con il grado più alto raggiungono il 7° dan, mentre l’8° dan è presente solo in Giappone.

Vi sono, inoltre, altri tre riconoscimenti, attribuibili dal 6° dan in avanti: renshi (maestro), kyoshi (maestro esperto) e hanshi (maestro esemplare). La più alta onorificenza è il grado di 8° dan Hanshi.

In cosa consiste l’abbigliamento?

L’abbigliamento rispecchia il tradizionale kimono giapponese: è composto da un gi, per la parte superiore; un obi, cintura tradizionale in cui si tiene la spada; e un hakama, pantalone largo con cinque pieghe sul davanti.

Si pratica a piedi nudi e con le ginocchiere sotto l’abito, per evitare di procurarsi dolore alla ginocchia.

Che tipo di spada si utilizza?

All’inizio della pratica, per i principianti, si utilizza il cosiddetto Bokken, spada di legno, leggera. Con il passare del tempo, si passa all’uso dello Iaito, riproduzione di una katana, la cui lama però non risulta affilata.

Al livello più avanzato, dopo anni di pratica, è consigliabile utilizzare uno Shinken, una vera e propria katana, affilata, la cui qualità (e il prezzo, di conseguenza) dipende da vari fattori.

Come funziona la pratica nel dojo?

Seguito dall’istruttore o dal maestro, si inizia con le basi: l’impugnatura della spada, la posizione del corpo, il modo di tagliare. Gradualmente si imparano i kata, le forme precodificate. Con l’avanzare della pratica, una volta acquisiti i movimenti e le forme, si procede con l’acquisizione dei dettagli di ogni singolo kata, concentrandosi maggiormente sul ritmo dell’esecuzione, sulla fluidità dei movimenti e così via.

C’è un reale combattimento?

No, lo Iaido prevede che si pratichi con un avversario immaginario (che si può identificare con il proprio Io più profondo). Lo scopo non è quello di vincere uno scontro, ma progredire per migliorarsi continuamente alla ricerca della “perfezione” e dell’unione tra corpo, mente e spirito. 

Chi è il Sensei?

La parola Sensei significa Maestro: è colui che dirige la pratica del Dojo e ne detta la linea. 

Per correttezza, il termine Sensei andrebbe utilizzato per indicare persone che hanno conseguito almeno il grado di 7° dan. Ogni Maestro ha o ha avuto a sua volta, un altro Maestro che lo ha formato e cresciuto, e da cui ha ereditato gli allievi e la linea della scuola di spada.

Quanti sono i kata?

I kata codificati dalla Zen Nippon Kendo Renmei (lo “stile” ufficiale della Federazione Giapponese) sono 12. Sono contenuti nel Manuale ufficiale della Zen Nippon Kendo Renmei, in cui sono spiegati nel dettaglio tutte le forme con relativi commenti.

La conoscenza dei 12 kata è fondamentale per la crescita individuale e, inoltre, per la partecipazione ad esami e competizioni.

Esistono solo questi o ce ne sono altri?

I 12 kata fanno parte, per così dire, della scuola moderna dello Iaido. Derivano, infatti, dall’unione di diversi kata di diverse scuole antiche (koryu).

Ogni maestro giapponese (Sensei) appartiene ad una scuola antica, ognuna costituita da numerosi kata derivanti da tecniche di combattimento dei samurai, che tramanda ai propri allievi. L’appartenere ad una determinata scuola, che dovrebbe esser studiata e seguita per tutta la vita, significa far parte di una famiglia/sistema con a capo un maestro che ne detta la linea e i principi.

Quanti sono i Koryu?

I Koryu arrivati ai giorni nostri non superano le 20 scuole, mentre nel periodo più fiorente della spada Giapponese se ne contavano più di 800.

Perché praticare Iaido?

Le motivazioni personali sono diverse e profonde. I Maestri Giapponesi concordano sul fatto che praticare Iaido dovrebbe aiutare a migliorare come esseri umani. E’ una via che dura tutta la vita (come per tutte le arti marziali), in cui l’aspetto competitivo è messo da parte in favore di una continua ricerca della perfezione, delle crescita di se stessi e di una maggiore unione e equilibrio tra corpo e mente.

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