Alessio
Il 15 e 16 luglio abbiamo partecipato al Seminario di Jodo con Vitalis Sensei, organizzato da Adriana Memè a Roma.
Due giorni, dominati dal caldo intenso, in cui abbiamo “lavorato” sui 12 kata di Seitei Jodo.
Abbiamo praticato, per volere del sensei, molto lentamente e con estrema calma, non tanto per il caldo che ci obbligava comunque a pause frequenti, ma perché è l’unico modo per imparare.
Il format è quello a cui il sensei ci ha già abituato. Kihon di base, spiegazione del singolo kata con le ottime dimostrazioni di Covino e Carratù, e infine pratica, cambiando sempre partner.
Già dai primi kata, abbiamo la conferma che gli errori sono ancora tanti e purtroppo il poco allenamento si fa sentire.
Per fortuna il sensei è paziente, ci fa fare le cose con calma e ci fa ripetere finché i kata non cominciano a funzionare.
Le sue indicazioni sono chiare e precise, sia per i principianti che per quelli più esperti.
Nulla sfugge ai suoi occhi esperti e le sue correzioni nei nostri riguardi sono sempre puntuali. I punti di attenzione sono tanti, le corrette posizioni, il footwork, il maneggio del jo e soprattutto la giusta distanza delle mani sul jo. Su quest’ultimo punto il consiglio del sensei è stato di fare un check, durante gli allenamenti, fermandosi un attimo per controllare se la distanza tra le due mani sul jo è corretta: 25%, 40%-60%, … Se così non fosse, correggere la posizione prima di andare avanti con il resto del kata.
Ogni kata ha i suoi punti di attenzione e noi dobbiamo essere in grado di essere corretti, in particolare in tutti quei momenti meno dinamici in cui un’eventuale commissione non avrebbe problemi a notare qualcosa di anomalo. Come nel caso dei kamae o dell’awase in cui è responsabilità di entrambi, jo e tachi, di assumere la giusta posizione delle armi.
Ripetiamo ogni singolo kata, cambiando sempre coppia fino a quando il sensei non è soddisfatto. E così si va avanti fino a Ranai, eseguito molto lentamente per cercare di correggere più errori possibili.
I due giorni sono praticamente volati, ringraziamo il sensei e salutiamo tutti, c’è un treno che ci aspetta. Le correzioni sono state tante, adesso tocca a noi metterle in pratica nei nostri allenamenti in dojo.
A Roma abbiamo trascorso, come sempre, ore molto piacevoli. Ci conosciamo tutti, siamo amici che praticano insieme da tempo, e anche il rapporto con il sensei è sempre più amichevole. Questo porta ad un ambiente conviviale anche e soprattutto fuori dal dojo con pranzi, aperitivi e cene perfettamente organizzate da Adriana. Si è mangiato tanto, ci siamo divertiti e abbiamo ancor di più approfondito le nostre amicizie.
Ritorniamo a casa, stanchi e accaldati, ingrassati di 2kg ma felici per essere riusciti a praticare due giorni sotto la supervisione del sensei e con l’ausilio dei nostri compagni di pratica. È sempre bellissimo poter rivedere e praticare con tutti loro.
A settembre riprenderemo i nostri allenamenti in dojo, con la certezza che questo seminario abbia contribuito ad innalzare un pochino il nostro livello di pratica.
Claudio
Mi unisco a quanto scritto da Alessio, a Roma a Luglio fa veramente caldo, ma questi due giorni sono stati molto interessanti e motivanti. Delle qualità come insegnante di Louis Vitalis non devo essere certo io a parlarne, credo sia conosciuto molto bene in tutta Europa, però ogni volta riesce in qualche modo a darmi una carica particolare per cercare di migliorarmi. Che il jodo non sia un mio punto di forza è risaputo e gli errori che ripetutamente faccio ne sono la piena conferma, ma quando mi alleno con lui le sue correzioni riescono a farmi fare quel piccolo passo in avanti capisco l’errore e questo è la base per poter correggere in futuro, con la pratica, il mio errore.
Poi passare del tempo con lui è impagabile, ha sempre degli aneddoti da raccontare sia dalla sua vita nel budo che dalla sua vita normale, si perché, come spesso ci dice il Sensei , dopotutto il jodo è un hobby e dobbiamo prima di tutto divertirci. Questa volta abbiamo ricordato probabilmente la prima lezione di jodo in Italia, credo fosse il 1999 a La Loggia dove, dopo un week end di iaido, Louis Sensei ci ha presentato il jodo, a quei tempi praticamente sconosciuto. Alcuni praticanti di aikido avevano il jo, alcuni li abbiamo recuperati da Valerio ma non bastando per tutti così abbiamo smontato le scope e gli spazzoloni per fare in modo che tutti avessimo un “Jo” da usare. Questa è stata la mia prima esperienza con il jo, al termine dell’allenamento/introduzione ho sostenuto il mio esame di Iaido da primo Kyu.
Ecco anche questo lo devo a Vitalis Sensei….. da grande vorrei essere come lui.
Alessio
Claudio, ma tu sei già grande! 😀