Bentornato nella rubrica di mental coaching: utilizzare la mente per ottenere risultati migliori.
Il mio intento è quello di fornirti alcuni spunti per riuscire a dare il meglio di te negli allenamenti, nelle gare e negli esami di iaido e jodo.

Articoli precedenti:
1 - Introduzione
2 - Gli Obiettivi
3 - Motivazione
4 - Concentrazione
5 - Dialogo Interno

Per poter migliorare lo Iaido bisogna essere padroni non solo dell’utilizzo della spada e della respirazione, ma anche dell’unione di cuore, spirito e potenza.

Manuale IAIDO ZNKR

Come respirare nello iaido è un quesito che fino a qualche anno fa emergeva spesso durante i seminari e su di esso ho sentito diverse risposte, a volte, in contrasto tra loro. C’è chi ipotizza un’esecuzione di kata in apnea, chi respira naturalmente senza preoccuparsene troppo, chi invece, prende fiato durante la preparazione di un kirioroshi per poi espirare alla fine del taglio. E c’è anche chi ipotizza un respiro “segreto” per non rendere palese al nostro kaso teki (avversario invisibile) quel breve attimo di pausa e di debolezza.

Vi invito a tal proposito alla lettura di un interessante articolo di Danielle Sensei proprio sulla respirazione: https://kiryoku.it/la-respirazione/

Secondo il Maestro Sakano durante il kata bisogna evidentemente respirare, ma bisogna farlo in modo che l’avversario non si renda conto di quanto avviene, non si deve vedere, in altre parole, come gestiamo il respiro.

Danielle Borra

Sul manuale dello IAIDO ZNKR c’è scritto:

Ogni volta che si comincia un nuovo Kata si dovrebbe iniziare l’azione dopo il terzo respiro. È preferibile concludere tutta l’azione in un solo respiro. Se è difficile, cercare di non far vedere all’avversario che si sta respirando.

Manuale IAIDO ZNKR

Come respiriamo durante la pratica di iaido?

La respirazione deve avvenire con la pancia e non con il torace. Questa respirazione “bassa”, definita anche addominale, profonda o diaframmatica, ci permetterà di avere una perfetta stabilità a livello addominale durante l’esecuzione di tutto il kata.

Ogni volta che devo iniziare un kata, faccio tre respiri profondi. Inspiro cercando di riempire la pancia d’aria ed espiro lentamente. Dopo la terza inspirazione, blocco tutta l’aria nell’addome. Così facendo, tutti i muscoli dell’addome si contraggono ed io riesco, allo stesso tempo, ad avere una quantità d’aria sufficiente ed un’energia che parte dal ventre e che mi permette movimenti stabili e controllati. Quando invece, non respiro in questo modo, mi capita di avere il fiato corto e di far partire i movimenti del corpo dalle spalle e non dal ventre.

Ponendo l’attenzione sull’aria che entra ed esce dal mio corpo, riesco molto rapidamente a concentrarmi sul momento presente, acquisendo consapevolezza di ciò che accade qui e ora.

Il segreto di una buona respirazione

Una buona respirazione è in grado di fortificare il sistema immunitario, ridurre lo stress e aumentare la concentrazione.

È il diaframma che consente una respirazione ampia e profonda, mentre una respirazione toracica risulta superficiale e di difficile controllo.

Nello iaido la respirazione diventa essenziale, non solo per controllare le nostre emozioni ma anche per focalizzarci sul nostro obiettivo.

È opportuno ricordare che una corretta respirazione andrebbe ricercata non solo durante lo svolgimento di un kata ma anche, e forse, soprattutto, durante i nostri allenamenti e in tutte le attività preparatorie ad un esame o una competizione.

Prima di un esame o di una competizione è possibile che le nostre emozioni prendano il sopravvento innalzando il ritmo dei battiti cardiaci e aumentando la nostra sudorazione. E ci ritroviamo, dopo un kata della durata di pochi secondi, ad avere il fiatone.

L’ansia, ad esempio, provoca iperventilazione, ossia fa aumentare la frequenza, la profondità della respirazione e incrementa il numero dei battiti cardiaci.
L’iperventilazione comporta un’eccessiva ossigenazione con diminuzione di anidride carbonica nel sangue, con rischio di crampi muscolari ed eventuale perdita di lucidità e reattività. Questo stato confusionale fa aumentare la richiesta di ossigeno amplificando l’accelerazione del respiro, in un crescendo decisamente controproducente.
Per porre fine a questo circolo vizioso, risulta necessario controllare le proprie emozioni e ciò è possibile anche grazie all’uso adeguato di tecniche di respirazione.

Tra le tante tecniche di respirazione, tutte molto valide, quella che ritengo sia per me la più efficace – soprattutto nella fase preparatoria – è la respirazione quadratica.

Respirazione Quadratica

Questa tecnica aiuta a ritrovare la calma e a riprendere il controllo dei pensieri nelle situazioni di ansia e stress.

Si inspira dal naso in 4 secondi, si resta in apnea a polmoni pieni per 4 secondi, si espira, sempre dal naso, per 4 secondi e, infine, si resta in apnea a polmoni vuoti ancora per 4 secondi, per un totale di 16 secondi per ciascun ciclo respiratorio.

PER RAGGIUNGERE QUALCOSA CHE NON HAI MAI OTTENUTO FINO AD ORA, DEVI DIVENTARE QUALCUNO CHE NON SEI MAI STATO.

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