Come ogni anno, puntuale a Marzo, si è svolto il seminario di Koryu Muso Shinden Ryu organizzato dal nostro dojo e diretto dal Maestro René Van Amersfoort, coadiuvato da Danielle sensei e Claudio sensei.

Molti i partecipanti a questa 17° edizione, provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa, che hanno raggiunto La Loggia (To), per approfondire lo studio della scuola antica.

muso shinden ryu 2022

Musō Shinden-ryū

Il sabato è stato dedicato ai kata di Muso Shinden Ryu.

Abbiamo lavorato su Shoatto e Seichuto (Shoden) per coloro che dovranno sostenere un esame a breve ma anche su Oroshi, Iwanami (Chuden) e su una nutrita sequenza di kata della serie Okuden.

Il focus di quest’anno è stato su morbidezza e rilassamento per eliminare tutte le tensioni e controllo del centro del proprio corpo.

Incredibile vedere con quanta facilità, fluidità e morbidezza il Maestro René sia riuscito ad effettuare tagli potenti ed efficaci.

La giornata si è conclusa con un Enbu degli esaminandi.

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La domenica invece è stata dedicata allo studio di Tachi Uchi no Kurai.

Tachi Uchi no Kurai

Tachi uchi no kurai è una forma di Kumitachi (combattimento spada contro spada, effettuato da due praticanti col bokuto) che fa parte dello studio di Koryu (scuola antica).

Come suggerisce il nome, sono forme di combattimento a due e, per questo motivo, si preferisce utilizzare i bokuto al posto delle spade.

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Shidachi – Uchidachi

I due praticanti prendono il nome di Shidachi e Uchidachi.

A differenza del jodo in cui, utilizzando armi diverse, è evidente chi è Shijo e chi Uchidaci, nel Kumitachi – utilizzando entrambi la spada – bisogna sempre dichiarare il ruolo.

Shidachi, la “spada che riceve” (仕太刀), è il ruolo che vince.

Uchidachi, la “spada che colpisce”, è il ruolo ricoperto dall’insegnante che guida tutto il kata, impostando la distanza, il tempismo e l’intensità. Uchidachi perde in modo che Shidachi possa imparare a vincere.

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Kaso teki

Nello iaido siamo soli, noi e la nostra spada, cercando di raggiungere quell’armonia e quella perfezione nel movimento atta a sconfiggere il nostro peggior ego.

Per chi pratica “solo” iaido, trovarsi davanti un avversario reale, e non immaginario, è veramente qualcosa di inusuale.

Nel Tachi Uchi no Kurai, si pratica uno iaido a coppie, dove ad ogni azione corrisponde una reazione da parte dell’avversario. Non si ha più la scelta di stabilire tempi e ritmi.

Avere un avversario reale ci costringe ad una relazione a due.

Reagire, non solo agli stimoli della nostra mente e del nostro corpo, ma ad un attacco vero e proprio.

Del resto, iaido significa, anche, essere pronti ad ogni evenienza, qualunque cosa stiamo facendo o in qualunque luogo ci troviamo.

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Riflessioni

In questo senso ho trovato tantissime similitudini con il Jodo.

Una pratica a due, in cui è chiaro il riai del kata (i princìpi e il significato dietro quei movimenti) e in cui devi riuscire ad avere un dialogo silenzioso con il tuo avversario.

I kata funzionano solo se azione e reazione hanno senso.

Se entrambi i praticanti eseguono delle forme codificate, senza tener conto del proprio avversario si avrà un risultato modesto e piuttosto finto.

Lo scopo è proprio quello di trovare un’armonia non solo con se stessi ma anche con l’altro.

Dobbiamo imparare a prevedere l’intenzione del nostro avversario, invece che eseguire semplicemente delle mosse imparate a memoria.

Quando si pratica iaido è spesso difficile capire (ed applicare) concetti come Ma-ai (la distanza tra noi e il nostro avversario), Ma- (distanza spazio – temporale), tempismo, centralità e ritmo.

Troppo spesso la mente è impegnata nell’esecuzione della singola tecnica tralasciando aspetti fondamentali come raggiungere una distanza corretta, prendere il centro (sia col corpo che con la spada), muoversi nello spazio in modo corretto e reagire evitando un probabile attacco prima di rispondere a nostra volta.

Applicare questi concetti alla nostra pratica non può che migliorare notevolmente il nostro iaido.

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Grazie a René sensei che ci ha dato la possibilità di imparare le basi del Kumitachi non limitatamente alla sequenza dei movimenti quanto alla comprensione di concetti base come azione e reazione, centralità e morbidezza.

Sono stati due giorni intensi, ci sarà molto da lavorare…

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