di Danielle Borra – 7° Dan Iaido Renshi
1 luglio 2016

 

“Nella mente di principiante ci sono molte possibilità, in quella da esperto poche”.
Mente Zen, Mente di Principiante discorsi di Shunryu Suzuki-roshi.

 

Tutti noi nell’avanzare lungo la via dello Iaido attraversiamo un momento in cui pensiamo di sapere, di aver capito.

E’ un momento molto pericoloso, il nostro ego non ci lascia vedere le cose come realmente sono e ci acceca e assorda agli stimoli del mondo esterno a noi.

In questa fase siamo convinti di sapere le cose e di aver raggiunto un buon livello di pratica, di conseguenza guardiamo un po’ annoiati le lezioni di Iaido (non importa se tenute da un Maestro hanshi 8° dan), ascoltiamo, nuovamente con una certa sufficienza, le correzioni che ci vengono fatte e, cosa ancora peggiore, pensiamo che in fondo noi abbiamo ragione e il nostro modo di fare Iaido è quello giusto. In sintesi noi “conosciamo le cose”/”possediamo la verità”. In questo momento la nostra crescita si ferma o rallenta. Il nostro cuore (la nostra mente) è piena di concetti e preconcetti e non ha spazio per nulla di nuovo o per nulla di diverso. Siamo un recipiente pieno e chiuso. Di conseguenza restiamo fermi dove siamo.

Questa fase può avere molte sfumature. A volte si manifesta con un deciso credere di “possedere la verità”, e ci troviamo a rifiutare tutte le interpretazioni leggermente diverse dalla nostra o le sfumature di cui è fatto lo Iaido, che potrebbero, in qualche modo, aprire nuove prospettive o accrescere la nostra comprensione.  A volte la chiusura è nascosta dietro un apparente umiltà di intenti: per esempio l’insegnante ci fa vedere come fare una cosa, lui fa l’esercizio in un modo, noi continuiamo a farlo in un altro modo senza neppure renderci conto della nostra chiusura. Pensiamo di guardare ma siamo accecati dalle nostre convinzioni e non vediamo veramente, l’insegnante spiega ma non capiamo veramente quello che ci dice perché la nostra mente interpreta secondo lo schema a cui siamo inconsapevolmente aggrappati. In questa fase non vediamo le cose che dovremmo cambiare e quindi non siamo in grado di imparare: è, appunto, un momento pericoloso.

E’ una fase che può durare poco tempo oppure anche anni, dipende dalla quantità di stimoli che riceviamo, dalla nostra prontezza a capire in che momento ci troviamo e dalla nostra disponibilità a cambiare e a lasciar perdere le certezze. A volte non è così semplice, in fondo avere delle certezze può essere bello, ci fa sentire sicuri e stimola in modo positivo la nostra autostima e il nostro ego. Peccato sia una trappola che ci ferma nel nostro progredire sulla via.

Per quel che mi riguarda ricordo perfettamente il momento in cui mi sono resa conto di non sapere nulla o molto poco dello Iaido. Ero a Bruxelles ed ero un 4° dan, dovevo sostenere l’esame da 5° da lì a poco. Non fu una cosa precisa a far scattare in me la consapevolezza di avere ancora molto da imparare, ma un insieme di concetti espressi e di dimostrazioni fatte durante lo stage.

La sera bevendo una birra insieme a Raick (uno dei primi 7° dan di Iaido in Europa ed una persona che ha una grande conoscenza dello Iaido e del Kendo) gli ho detto che mi ero resa conto di essere ancora molto lontana dall’aver capito qualche cosa dello Iaido. Lui ridendo mi ha detto “benvenuta!!”.  Poi ha aggiunto più serio: “è importante avere un atteggiamento di apertura costante verso gli insegnamenti che ricevi o verso i tuoi compagni di pratica, è l’unico modo in cui si può veramente continuare a crescere. Bisogna mantenere un cuore da principiante, vuoto ed entusiasta. Anche andando avanti nel tempo questo atteggiamento è l’unico sensato”.

Ho già anche scritto in un altro intervento su questo blog che andare ogni anno in Giappone nel dojo del Maestro mi fa sempre di più capire che la strada è veramente infinita. Ora mantenere un cuore da principiante è molto facile.

Fatelo tutti si risparmia tempo!

 

 

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here