Novarello 11 settembre 2021

Quest’estate è stato un susseguirsi di successi sportivi italiani com’è noto a tutti. Non ho visto molte partite o gare olimpiche. In compenso ho letto molti articoli successivi alle vittorie. Sempre venivano sottolineate alcune cose: il lavoro costante e continuo e la forza del gruppo in particolare negli sport di squadra ma anche in quelli individuali dove si ritiene comunque importante l’apporto armonico e il sostegno di tutti. Si sa che dietro ad un atleta c’è comunque uno staff che concorre all’ottenimento del risultato, ma anche la vicinanza di amici e colleghi di disciplina che sono un supporto importantissimo.

Guardando la nazionale di iaido che si è allenata a Novarello in preparazione dei Campionati Europei, ripercorrendo le mille difficoltà di quest’ultimo periodo e pensando anche agli anni passati, non posso che osservare che questo gruppo è un esempio di quanto di positivo viene raccontato dagli sport olimpici e anche dalle nazionali di sport ben più strutturati e remunerativi di quanto non sia lo iaido.

In seno alla nostra nazionale esiste una coesione di fondo che nasce dal coltivare un impegno comune e dal sostenersi reciprocamente indipendentemente dal grado, dall’età o dalla scuola d’appartenenza. 

Tutto ciò si trasforma in amicizia, a volte questa rimane confinata nell’ambito del gruppo di iaido, ma è comunque un legame importante che con grande piacere si rinnova ad ogni occasione d’incontro, e molto spesso va oltre i confini della disciplina praticata. Certo le frequentazioni non sono molte anche per problemi di logistica, arrivando i nazionali dai quattro angoli dell’Italia, tuttavia ci sono anche quelle. 

Ciò che si avverte è la capacità di lavorare in armonia e con coesione e gran parte del merito è ed è stato di chi nel tempo ha avuto l’onere di gestire il team. 

Sono membro di questo gruppo da oltre dieci anni e posso affermare senza tema di smentite, che gran parte dell’affiatamento e dell’armonia che si riscontra nel collettivo è dovuta all’approccio adottato dai vari CT che si sono susseguiti e che mai si sono posti nei confronti del gruppo come “Maestri latori del verbo”, ma sempre come praticanti che aiutano a vedere ed a correggere eventuali errori sempre nell’ottica di una rigorosa lettura del manuale della zenkenren. 

In una disciplina che molto spesso ho visto cadere nella logica de “il mio Maestro è meglio del tuo”, Theo, Claudio ed oggi Andrea hanno sempre saputo gestire la pratica collettiva senza mai nulla imporre. Questo modo di porsi, al di la della correttezza formale, ha permesso la piena integrazione da parte di tutti i membri del gruppo, inclusi quei praticanti in cui più forte è il senso di appartenenza ad una determinata scuola o ad un determinato Maestro.

È indubbio che almeno una parte della predisposizione dei nostri atleti a salire sui podi è dovuta proprio a questi aspetti ed all’atmosfera di serenità e collaborazione che consente di ottimizzare e finalizzare l’impegno di ciascuno e di tutti.

Poi certamente ci sono le capacità individuali che regolarmente emergono anche nelle competizioni nazionali, ma che, ritengo, se malamente gestite non arriverebbero ad esprimersi ai livelli cui siamo, permettetemi di dirlo, abituati.

Il vero risultato è quindi questa serenità ed armonia che si vede nel gruppo storico della nazionale e che si espande come un onda verso i nuovi del gruppo allargato coinvolgendoli e rendendo questi allenamenti faticosi sì, ma sempre coinvolgenti e produttivi. Alla fine della pratica tutti hanno ricevuto qualcosa e forse qualcosa hanno dato agli altri.

Trovo emozionante vedere questa bella dinamica di gruppo. E’ una cosa che fa allargare il  cuore essendo garanzia per il futuro. Ma soprattutto che permette a tutti, vecchi e nuovi, giovani e vecchi di progredire e crescere sulla Via.

Ho volutamente parlato di “sport”, pur nella consapevolezza che lo iaido è qualcosa di differente e forse di più, ma alcuni valori importanti legati all’impegno, al duro lavoro, alla capacità di superarsi sempre e con costanza, alla capacità di agire in armonia con gli altri, li condividiamo con qualsiasi disciplina, sportiva e non, che richieda coinvolgimento, passione ed impegno.

Mezzolara 16 ottobre 2021

Tra due settimane esatte si sarebbero tenuti a Belgrado i Campionati Europei di iaido.

Non ci saranno. 

Per la seconda volta la pandemia ha impedito l’organizzazione dell’evento.

Questo era già noto da settimane, eppure oggi, la nazionale che per quell’evento ha lavorato per tutta la stagione e rispettando un calendario già fissato, era presente per praticare, ma soprattutto per praticare assieme.

Il gruppo quidi, non solo ha mostrato un immutato impegno spostandone semplicemente il traguardo al prossimo anno, ma ha mostrato un affiatamento tra i singoli ed un livello di amicizia che come già detto, va al di la della semplice condivisione di una passione.

Poche, ma da tutti condivise, le parole di Andrea al termine della pratica: “Siamo la Nazionale e continueremo a prepararci al meglio per ben figurare nei prossimi Campionati Europei, ma la cosa che ritengo più importante è che da questi incontri ciascuno di noi riceva qualcosa su cui lavorare e ragionare, per la crescita del proprio iaido.”

Mi piace ricordare anche ciò che ci diceva Claudio in vista della competizione: “Non vi chiederò mai di vincere, ma di fare del vostro meglio.” 

Questi pensieri credo siano la sintesi più rappresentativa dello spirito che ci lega e col quale interpretiamo il nostro approccio al lato sportivo della disciplina: migliorarsi collaborando.

… infine, la sera, nulla di meglio che salutarci e darci appuntamento al 2022 con un bel Sayonara Party ricco di sapori e di risate … c’eravamo ancora tutti! 

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