Il 4 maggio scorso è giunta anche in Italia la notizia della morte del maestro Hachiro Nakano, hanshi 8° dan di iaido.
La perdita del maestro Nakano ha toccato molti praticanti di iaido in Europa, ma anche nel nostro paese, dove egli è stato ben conosciuto negli ultimi anni per la sua conduzione di diversi seminari CIK come delegato ZNKR.
Dato che in quei seminari si è spesso occupato della conduzione dello stage per i gradi inferiori, ho potuto io stesso avvalermi dei suoi insegnamenti e della straordinaria esperienza di questo maestro. Certo, in occasione di un lutto fare riferimenti personali sarebbe fuori luogo; tuttavia, penso che si possa trarre una buona riflessione anche da questo avvenimento.

Molti praticanti hanno condiviso con sincerità il lutto per il maestro Nakano, ricordandone l’insegnamento e la cordialità che tanto lo contraddistingueva. Sotto le tante bacheche Facebook ho visto formarsi una comunità: tante persone da contesti e luoghi diversi, accomunati dalla sincera pratica dello iaido, hanno riconosciuto in quel piccolo signore di Osaka, che tutta la vita ha dedicato alla via della spada, il segno concreto di una promessa: è possibile percorrere quella via fino in fondo, è possibile dare il proprio meglio.
Quando si parla dello scopo dello studio della spada giapponese, i maestri sono concordi sul fatto che si tratta di un mezzo per diventare persone migliori. Mi piace pensare che l’aver unito insieme tante persone, avendole ispirate per tanti anni con la propria profondità di pratica, la propria gentilezza e disponibilità, possa a buon diritto essere considerato il compimento di tale scopo. Anche per questo ultimo luminoso esempio, voglio essere grato al maestro Nakano.
Vittorio Secco
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