Abbiamo già visto il suggerimento num. 1) Il Taglio e il num. 2) Il movimento dei piedi.

Il nukistuke è un altro movimento all’apparenza relativamente semplice ma che può nascondere non poche insidie. 

Metaforicamente, dovremmo avere in mente un’esplosione o lo scoccare una freccia: nel momento in cui il kissaki esce dalla saya, l’azione deve essere rapida e decisa. Come arrivarci però?

Dopo aver impugnato la spada, l’estrazione avviene attraverso il movimento delle anche che si sollevano, e la mano destra e quella sinistra lavorano insieme; quando saremo in posizione eretta e all’interno della saya non rimarrà altro che il kissaki, ricordando di mantenere la tsuka in direzione dell’avversario (quindi evitando di spostare la mano destra fuori dal centro) e ruotare la saya con la mano sinistra, in modo che la spada ruoti automaticamente all’interno della mano destra, effettuando sayabiki, si dovrà inizialmente usare le dita della mano destra per fare tenouchi e ruotare il polso leggermente, senza “spezzarlo”. Idealmente, in questo momento, la spada avrà toccato il corpo del nostro avversario. Da lì in avanti, sarà il braccio destro a completare il movimento effettuando il taglio. 

Un punto molto importante a cui porre attenzione è il non ruotare le anche nel momento dell’estrazione: infatti, dovrà esser solamente la parte superiore del corpo ad aprirsi leggermente, lasciando le anche in direzione del nostro avversario.

Errori comuni:

  •  nukitsuke effettuato solamente con il polso, quindi si avrà la spada quasi allineata al braccio destro, senza angolo tra la tsuka e l’avambraccio; 
  • perdita del centro nel momento dell’estrazione: se si sposta in anticipo la direzione dell’estrazione, portando ad esempio il braccio troppo verso destra, una volta che si effettua il taglio, la spada non colpirà l’avversario, perchè avremo accorciato la distanza e non riusciremo di conseguenza a raggiungerlo;
  • poco o mancato utilizzo di sayabiki;
  • rotazione delle anche, invece che solamente della parte alta del busto

Nel prossimo articolo dedicato alla tecnica, parleremo di Noto. Alla prossima.

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