“Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.”

Mahatma Gandhi

“Divertiti. Ricorda, amico mio, di goderti il progetto così come il suo risultato, perché la vita è troppo breve per riempirla di energia negativa.”

Bruce Lee

Stiamo ripercorrendo i 9 precetti necessari per intraprendere la via dell’Hejō (strategia) descritti nel libro dei cinque anelli di Musashi (ed. Mediterranee) in riferimento alla nostra pratica di iaido. Abbiamo già affrontato il primo relativo a non coltivare cattivi pensieri. Oggi affrontiamo il secondo che recita:

esercitati con dedizione  

Questo principio è abbastanza facile da comprendere. Per progredire in qualsiasi cosa è necessaria dedizione e tempo. E’ un principio che vale per ogni sportivo, ricercatore, musicista ecc. e per chiunque voglia eccellere in qualche campo. Nel nostro caso si tratta di sviluppare l’attitudine fisica al movimento che si completerà grazie al collegamento con la giusta attitudine mentale sviluppata negli  altri precetti. Normalmente questo richiede una pratica costante perché in qualche modo l’uso della spada deve diventare naturale per il nostro corpo ed è una cosa tutt’altro che facile.

Bisogna con pazienza praticare, praticare e ancora praticare con tutta l’attenzione e la risolutezza che è nelle nostre capacità. Bisogna riuscire a lavorare sulla pratica e sulla teoria insieme per riuscire a migliorarci continuamente e alimentare il nostro percorso di crescita. Praticare con serietà, passione  e con coraggio ma mantenendo  un atteggiamento attivo, una mente aperta in modo che ci sia sempre un crescendo di conoscenze e ci sia sempre lo spazio e la curiosità per qualche cosa di nuovo che si aggiunge. Perché se la nostra mente è troppo piena di certezze non c’è spazio per nuove scoperte e nuovi sviluppi – come ho già scritto nell’articolo Cuore (mente) da principiante.

Anche se abbiamo parlato di dedizione e continuità di pratica dobbiamo ricordarci che è importante anche la leggerezza: imparare con gioia vivendo appieno ogni momento del nostro progredire sulla via. Dobbiamo riuscire a divertirci attraverso la pratica. Il ripetere senza attenzione i movimenti non può che generare noia mentre il divertimento nasce dal trovare e cercare sempre nuovi stimoli, porsi degli obiettivi e affinare costantemente qualche passaggio: migliorare costantemente se stessi.

Come dice il Maestro Vitalis nel suo libro A lifelong of Budo 

“Gei: art

Ni Asobu: to enjoy, to live by

Gei stands for all the arts that Samurai were schooled in, but for us it stands for Budo. In order to continue study of Budo for a long time, you must keep enjoying it. Because it is no longer a killing art, and it is meant to enrich your mental and physical health, you will stop training Budo if you lose the enjoyment of training. Already at the end of the Edo period (1603-1868), the Samurai of Mito discovered that basic principle, and this resulted in this wonderful concept.”

vitalis-gei-ni-asobu
Gei Ni Asobu, Kodokan building in Mito City, Ibaraki Ken. Per approfondimenti leggi l’articolo Budo Q&A 2021 by Louis Vitalis Sensei

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